Enrico Florentino
17 Febbraio 2020

#070 – La consulenza ha valore se sai come comunicarla – di Enrico Florentino

Comunicare il valore che si è in grado di generare tutti i giorni per i nostri clienti è di fondamentale importanza per la crescita del nostro business.

La comunicazione del valore, oltre ad invogliare i clienti ad avvicinarsi a noi, li aiuta a sceglierci e ad affidarsi.

Essere scelti da un cliente è cosa molto differente dal proporsi. Cambiano completamente le dinamiche della relazione e il rapporto nasce sotto i migliori auspici.

Perché?

Semplicemente perché vi è un riconoscimento da parte del cliente del valore del consulente, che in quel momento è visto come il portatore di soluzioni a specifici problemi.

Per questo comunicare in maniera efficace la propria proposta di valore può aiutarti ad essere avvicinato da più persone, aiutandole a sceglierti.

Di proposta di valore e di come comunicarla ne parlo in questa puntata dell’IMPRENDIPROMOTORE Podcast.

Una puntata ricca di spunti da mettere immediatamante in pratica.

Scopri gli argomenti dell’episodio:
1. INTRODUZIONE – 1.30
2. Imprendi(promo)tore in tour - 3.53
3. Un settore autocentrato – 6.26
4. L’indifferenziazione - 11.00
4.1 Non personalizzare le tue pagine web non ti rende interessante - 16.00
5. Come articolare una proposta di valore differente - 21.00
6. 4 suggerimenti per comunicare la tua proposta di valore - 27.00
6.1 Chi sono le persone che aiuti?
6.2 Che tipo di problemi sei in grado di risolvere?
6.3 Perché fai quello che fai?
6.4 Perché sei diverso?
7. Conclusioni - 39.00

Ciao e grazie per aver deciso quest’oggi di stare in mia compagnia ascoltando la puntata numero 70 dell’IMPRENDIPROMOTORE PODCAST. Io sono Enrico Florentino e voglio aiutarti a migliorare la tua impresa di consulenza finanziaria.

Prima di cominciare questo episodio, prenditi un momento per iscriverti a questo podcast e, se ti va, lascia una recensione.

 

Perché buona parte dei consulenti finanziari non è in grado di comunicare efficacemente la propria proposta di valore?

Perché devi cominciare a raccontare ai clienti cosa puoi fare per loro, anziché dire: “Faccio il consulente finanziario”.

Come comunicare il perché fai ciò che fai?

 

1. INTRODUZIONE – 1.30

Comunicare il valore che si è in grado di generare tutti i giorni per i nostri clienti, credo sia una delle cose più importanti per poter far crescere il nostro business.

La comunicazione del valore, oltre a invogliare i clienti ad avvicinarsi a noi, li aiuta a sceglierci e ad affidarsi. Essere scelti da un cliente è molto differente dal proporsi. Se ci pensi, cambiano completamente le dinamiche della relazione.

Un rapporto nasce, di fatto, sotto i migliori auspici perché vi è un riconoscimento, da parte del cliente, del valore del consulente. In quel momento il consulente è visto come il portatore di soluzioni; un portatore di soluzione a specifici problemi che il cliente in quel momento non è in grado di risolvere.

Per questo comunicare in maniera efficace la tua proposta di valore può aiutarti a essere avvicinato da più persone, mettendole nella condizione di poterti scegliere.

Di proposta di valore e di come comunicarla ne parlo in questa puntata dell’Imprendi(promo)tore Podcast. Sarà una puntata ricca di spunti da mettere immediatamente in pratica.

Mi piace condividere con te, che mi ascolti tutte le settimane, suggerimenti e consigli che siano immediatamente attuabili e che abbiano la caratteristica di essere molto pratici, anche perché sono le stesse strategie che adotto io per la promozione e la crescita del mio business.

Questo è esattamente ciò che accade anche per quanto riguarda il percorso didattico dell’Imprendi(promo)tore Academy, la prima scuola di formazione permanente dedicata in esclusiva ai consulenti finanziari. In Academy svolgiamo attività assolutamente pratiche, e mi piace definire l’Imprendi(promo)tore Academy dicendo che il 20% è teoria, ma l’80% è pratica.

2. Imprendi(promo)tore in tour – 3.53

Di come generare valore e come far percepire il valore ai clienti ne parliamo molto all’interno del programma didattico dell’Imprendi(promo)tore Academy. Vengono fatti molti approfondimenti e questa è una delle caratteristiche più distintive di questo percorso formativo.

Anche per questo ho deciso di portare l’Imprendi(promo)tore Academy in tour, in tutta l’Italia, in otto tappe che partiranno da Bologna per arrivare fino a Palermo e Catania.

I partecipanti sono già molti e i posti per le iscrizioni sono quasi tutti occupati, quindi invito ad affrettarsi perché c’è il rischio di rimanere senza un posto in aula.

In queste otto tappe andrò a raccontare cosa vuol dire dotarsi di un piano di marketing e soprattutto i partecipanti saranno messi in condizione di uscire dall’aula con un metodo molto semplice ed efficace per redigere il proprio piano di marketing.

Il piano di marketing è il documento essenziale e fondamentale per poter far crescere il proprio business.

Saranno otto tappe che replicheranno una giornata di aula della mia Academy, esattamente l’ultima giornata di aula che ho tenuto a Milano. Questa giornata sarà replicata in termini di contenuti in modo tale che le persone che vi parteciperanno potranno vivere la stessa esperienza dei miei oltre duecento studenti.

Ecco le tappe:

  1. 26 febbraio a Bologna;
  2. 27 febbraio a Padova;
  3. 4 marzo a Roma;
  4. 5 marzo a Napoli;
  5. 11 marzo Milano;
  6. 12 marzo a Torino;
  7. 24 marzo a Catania;
  8. 25 marzo a Palermo.

L’invito che ti faccio è di affrettarti perché i posti sono limitati, ma iscriverti è semplicissimo: vai su www.imprendipromotore.it/tour2020

3. Un settore autocentrato – 6.26

Sto registrando questa puntata esattamente con una settimana di anticipo rispetto alla sua uscita: sono reduce dal mio rientro da Milano da una tre giorni molto bella, caratterizzata dalla mia partecipazione a Consulentia2020 presso lo stand N1 di Gam Investments.

Come sempre Consulentia è una straordinaria occasione per incontrare moltissime persone con cui chiacchierare e da cui ricevere suggerimenti, anche dai tanti consulenti finanziari che, passando a trovarmi, mi hanno allietato con la loro amicizia e stima.

Facendo una sintesi della tre giorni non posso che confermare che si astata una bellissima esperienza.

Anche nello scambio di biglietti da visita tra me e i consulenti finanziari ciò che mi ha più colpito è stata la dicitura sui differenti bigliettini da visita che ho ricevuto: leggo wealth-manager, financial advisor, private banker, ma da nessuna parte ho letto consulente finanziario.

Il che mi ha fatto particolarmente riflette perché, innanzitutto, c’è una profusione di descrizione della propria professione attraverso i termini inglesi e ci può stare perché in Italia siamo particolarmente esterofili e la lingua inglese nella sua caratteristica estrema di sintesi per esprimere i concetti è in grado di descrivere con due parole al massimo una professione.

Però la considerazione che voglio fare a valle di questa situazione che porta la descrizione della propria professione usando i termini di wealth-manager, financial advisor, private banker mi ha fatto riflettere.

La riflessione è in merito al fatto che nonostante la professione si avvii a raggiungere i quarant’anni di esistenza sul mercato c’è ancora il bisogno, da parte dei professionisti, di doversi affermare nei confronti di altre libere professioni che hanno una storicità maggiore (notai, avvocati, commercialisti).

Questo pompare il nome del proprio ruolo attraverso i termini di wealth-manager, financial advisor, private banker denota quasi una debolezza.

Anteporre questi termini per farsi identificare è un sintono di debolezza, anche perché, mettendoci dall’altra parte (dalla parte dei clienti) che è quella più importante, quanti clienti possono realmente comprendere il significato di wealth-manager, financial advisor, private banker?

Da questo si denota una caratteristica di tutto il settore finanziario: di essere molto autocentrato. Di guardarsi l’ombelico anziché sintonizzarsi sul mercato e di dotarsi di sensibilità di occhi, orecchie e udito dei clienti, che non devi dimenticare essere il vero boss, come diceva Sam Walton il padre di Walmart.

Il cliente è il vero boss perché andando a spendere i soldi da un’altra parte è in grado di licenziare dall’ultimo dei dipendenti all’amministratore delegato”.

Su questo tema mi auguro di fare buone riflessioni all’interno della puntata del podcast.

4. L’indifferenziazione – 11

Di fatto questo denota un elemento ancora più determinante di questo settore e che non depone a suo favore: l’indifferenziazione tra consulente e consulente.

Parliamoci chiaro: nel momento in cui un cliente dovesse cercare un consulente finanziario andando sui social o navigando sul web, l’indifferenziazione regna sovrana.

Io voglio pensare che una persona non venga scelta per il suo volto e il bell’aspetto, ma per le capacità professionali che la persona sarà in grado di esprimere, ma ancora di più nella comprensione da parte del cliente che quel consulente finanziario fa al caso suo perché in grado di risolvere specifici problemi.

Il tema della differenziazione è talmente centrale che vorrei proporti un esperimento: immagina di avere di fronte un potenziale cliente. Sei in una tipica situazione conviviale e ricevi la domanda tipica che viene posta durante una conversazione. Specialmente se la conversazione è con uno/una sconosciuto/a.

La domanda che ti viene fatta è questa: “Mi faccia capire meglio, lei cosa fa nella vita, di cosa si occupa?”. Chiediti cosa risponderesti.

Ti dico questo perché mi è capitato di fare questa simulazione in un’aula di consulenti finanziari: ho chiesto ai partecipanti di formare delle coppie e ciascun membro della coppia doveva presentare se stesso all’altro, raccontando quale potesse essere la propria proposta di valore è il perché fa ciò che fa.

Successivamente ho chiesto a ciascun membro della coppia di dare una valutazione alla presentazione dell’altro.

Buona parte dei partecipanti immediatamente si è resa conto di quanto potesse essere stata poco convincente nei confronti dell’altra persona. A quel punto ho chiesto quali fossero le frasi utilizzate più frequentemente.

In aula c’erano persone di differenti seniority, età, genere e portafoglio.

Nonostante questo gran parte delle frasi che mi sono state riportate erano esattamente le stesse.

La morale di questo ragionamento è la seguente: come può il cliente comprendere che il consulente A è differente dal consulente B? E che il consulente A è la persona che fa al caso suo?

Allo stato attuale il compito del cliente è estremamente arduo. Prendi a esempio LinkedIn: se un cliente dovesse cercare un consulente finanziario su questa piattaforma avrebbe l’imbarazzo della scelta in termini di quantità.

Ma l’imbarazzo sarebbe enorme perché il 45% dei profili sono praticamente identici.

Non voglio toccare l’argomento legato alle pagine web e, in modo particolare, le pagine web fornite ai consulenti finanziari dalle società mandanti. Pagine tutte uguali con la foto del consulente finanziario come unico elemento differenziante e con contenuti identici di pagina in pagina.

4.1 Non personalizzare le tue pagine web non ti rende interessante – 16

D’accordo che le società mandanti preferiscano omogeneità e uniformità, dal loro punto di vista non fa una piega perché spesso sono società quotate e uniformare le pagine significa garantire che non ci siano problemi di comunicazione, di compliance, ma è vero anche che buona parte delle società mandanti consente ai consulenti finanziari di poter personalizzare la loro pagina.

Utilizzando alcune parti di auto-descrizione, a cui il consulente non presta la minima attenzione, ma anche le parti di contenuti. La responsabilità di personalizzare i contenuti passa necessariamente dalle mani del consulente.

Non può essere la mandante a farlo per noi.

E se anche lo facesse, avendo a che fare con mille o cinquemila consulenti finanziari, non potrà che scegliere una strada fortemente standardizzata. Personalizzare pagina per pagina spetta al consulente finanziario.

Questa caratteristica di non personalizzare la pagina la dice lunga su quanta strada debba fare la consulenza finanziaria per cominciare, in primis dai consulenti finanziari, a dedicare del tempo al marketing e al marketing di contenuti.

Parliamoci chiaro: siamo alla settantesima puntata dell’Imprendi(promo)tore Podcast. Ogni puntata ha un argomento specifico che ti consente di migliorare, di poterti differenziare.

Gli stimoli non mancano: c’è l’Academy, ma sul mercato ci sono anche tantissimi altri formatori. Quello che manca è la volontà di rimboccarsi le maniche e immaginare cosa si possa fare per differenziarsi. Sennò, diversamente (e certe volte a pensare male non si sbaglia) ho la sensazione che c’è una buona fetta di consulenti finanziari che tutto sommato trovi anche comodo non differenziarsi.

Perché è meglio non prendersi questa briga, tanto le cose continuano ad andare avanti sempre nello stesso modo, i guadagni arrivano, quindi non viene data importanza alla differenziazione.

Questo modo di ragionare poteva andar bene fino a qualche anno fa, ma oggi, con le disruption che stanno arrivando (MiFid2, tecnologia) credo che sia un atteggiamento miope. Lo è per il semplice fatto che c’è realmente il rischio di rimanere con il cerino in mano.

La velocità con cui stanno andando avanti e arrivando queste disruption metterà seriamente in difficoltà quei consulenti finanziari che continuano a operare come hanno fatto negli ultimi trent’anni: andando avanti guardando gli specchietti retrovisori. Quando guidi guardando gli specchietti retrovisori è facile schiantarsi.

Lo dico per il profondo rispetto e per l’amore che provo nei confronti di questa professione, oltre che per le cose che ormai da quattro anni faccio per aiutare i consulenti finanziari a incontrare il loro futuro ora.

Perché questa professione impatta tantissimo nella vita delle persone, ed è giusto che i clienti che subiscono questo impatto nelle loro vite abbiano a che fare non solo con veri professionisti (e qui non metto in discussione le competenze), ma è anche necessario che il consulente finanziario faccia quel salto di qualità che lo porta a essere definitivamente un imprenditore.

Del resto, se stai ascoltando questo podcast stai ascoltando l’Imprendi(promo)tore Podcast, dove il concetto di imprenditorialità è la mia missione. Io voglio aiutare i consulenti finanziari a realizzare che dentro di loro sono degli imprenditori e devono agire da imprenditori.

5. Come articolare una proposta di valore differente – 21

Come avrai ben capito per me differenziarsi è di fondamentale importanza, ma come?

Uno degli elementi che concorre, più di altri, a questa differenziazione è come tu hai articolato la proposta di valore che comunichi ai clienti, al mercato e in qualsiasi contesto sociale tu stia vivendo.

Questa puntata vuole darti alcuni suggerimenti per cominciare ad articolare una proposta di valore che sia veramente differente. In modo che tu possa aiutare i clienti a sceglierti, perché non c’è cosa più bella dell’essere scelti.

Sicuramente ti sarà capitato più di qualche volta nella tua vita professionale: quanto è bello essere avvicinato da un cliente che ti chiede di aiutarlo a risolvere il suo problema? Questo significa che ha già identificato in te la persona giusta al momento giusto. La relazione e il rapporto che si instaura è totalmente differente dal rapporto a cui la consulenza finanziaria si è abituata, rappresentato da un rapporto push di proposta dove è il consulente che cerca i clienti.

Dopo settanta puntate voglio metterti nella condizione di farti cercare dai clienti perché questo cambia tutto: le regole del gioco e gli equilibri nella relazione tra te e il cliente.

Da quando internet ha cominciato a farla da padrone negli ultimi quindici anni, si è sempre più parlato (nei testi di marketing e social media marketing) del famoso “elevator speech”: quella brevissima descrizione che devi fare per fare comprendere al tuo interlocutore di cosa ti occupi.

La storia è questa: il ragazzo che ha un progetto in testa ha bisogno di capitali, incrocia un venture capitalist (chi cerca idee nuove per creare nuove società). Lo start-upper lo avvicina nel percorso che porta un ascensore dal piano terra al duecentesimo piano. In questo arco di tempo il ragazzo deve spiegare al venture capitalist cosa fa e qual è il suo progetto, oltre alla motivazione per cui dovrebbe finanziare la sua idea.

È una storia tipicamente americana, ma posso garantirti che anche in Italia i venture capitalist organizzano delle sessioni in cui venti o cinquanta start-upper illustrano la loro idea e lo fanno in pochi secondi.

Un po’ di questo concetto è stato trasferito anche nel mondo più tradizionale. Per questo formatori e consulenti stimolano i consulenti finanziari a mettere a fuoco la loro proposta di valore e a comunicarla attraverso una frase molto breve.

Anche in questo caso il tempo mi ha permesso di maturare alcune riflessioni che mi hanno portato a essere molto affascinato dal concetto di “elevator speech”, ma anche a far elaborare ai consulenti finanziari delle definizioni sintetiche, ma esaustive. Definizioni che mettono il cliente nella condizione di poter comprendere cosa il consulente finanziario può fare per lui.

Quando un cliente ha un problema legato al denaro (denaro, figli e salute sono gli argomenti che creano più emozioni nelle persone) e cerca un interlocutore che gli dia delle soluzioni è normale che cerchi qualcuno in grado di presentargli in maniera chiara ciò che può fare per lui.

È una cosa molto importante da curare e che invece non viene affatto considerata dai consulenti finanziari. Viene dato per scontato che il cliente sappia chi è il consulente finanziario e cosa faccia.

Per questo ti invito a fare un sondaggio tra i tuoi clienti chiedendo loro di descrivere cosa fai tu per loro e chi è un consulente finanziario. Ti renderai conto che le descrizioni che ti daranno i clienti non corrispondono all’idea che tu hai di consulente finanziario o all’idea che ti sei fatto sui tuoi clienti e su come immaginano il lavoro di consulente finanziario.

6. 4 suggerimenti per comunicare la tua proposta di valore – 27

Per comunicare bene la tua proposta di valore voglio darti quattro suggerimenti o ingredienti che ti aiuteranno a presentare al meglio ciò che tu puoi fare per le persone.

6.1 Chi sono le persone che aiuti?

La prima regola per comunicare in maniera adeguata la tua proposta di valore è questa: devi fare chiarezza, dentro di te, su quali sono le persone che aiuti. Una volta che hai fatto questo tutta la tua comunicazione sia offline (il faccia a faccia con le persone), sia l’online (social e web), saper raccontare che ti occupi di un segmento di clientela specifico e di una nicchia di mercato, ti aiuta a chiarire per chi sei e per chi non sei.

Immagina anche che una persona abbia sentito il tuo nome da un suo amico: la prima azione che farà sarà cercarti su Google per capire cosa potresti fare tu per lui. Quando atterra sulla pagina aziendale o sul sito web può comprendere subito se fai o meno al caso suo?

Se il tuo sito web ti presenta con la solita solfa “mi occupo di gestire il patrimonio dei clienti, proteggendolo e aiutandolo a crescere”, significa che se il tuo cliente andrà a cercare un altro consulente finanziario troverà le stesse e identiche parole.

È un ragionamento che vale anche per la tua pagina di LinkedIn: la persona che atterra sul tuo profilo LinkedIn è in grado di cogliere immediatamente i benefici che potrebbe ricavare relazionandosi con te? Può trovare la risposta alla domanda che ogni cliente si fa (che fai anche tu quando cerchi qualcosa in un negozio): ma a me cosa ne viene dal comprare qui o relazionarmi con questa persona?

Solo se riesci a rispondere a questa domanda sarai molto chiaro su ciò che vuoi e stai comunicando alle persone che ti cercano. Devi sviluppare una mentalità da medico specialista, non da medico generico. Ogni medico specialista è differente dall’altro e anche tra due ortopedici c’è quello più blasonato dell’altro, ma sai bene che se hai un problema alla schiena ti rivolgi a questo medico e non a un cardiologo.

6.2 Che tipo di problemi sei in grado di risolvere?

Il secondo suggerimento riguarda i problemi che sei in grado di risolvere: devi dimostrare cosa sei capace di fare.

È il momento di fare l’inventario delle tue competenze.

Uno degli elementi differenzianti che ci può essere tra te e un tuo collega, oltre alla competenza, è rappresentato dalle esperienze che hai maturato. Quindi prendi un foglio di carta e fai un elenco delle cose che fai perché facendole stai dimenticando tutto quello che sei in grado di fare.

Mi ricordo ancora quando facevo anche io il consulente finanziario: la domanda che mi ponevo costantemente era “ma io che cosa so fare?” e mi sembrava di saper fare una sola cosa, ma in realtà, se andavo a scomporre le tante cose che sapevo fare trovavo che:

  • Sapevo parlare in pubblico;
  • Sapevo tenere una riunione;
  • Sapevo fare delle slide;
  • Sapevo fare un colloquio individuale;
  • Sapevo ascoltare;
  • Sapevo leggere un bilancio;
  • Sapevo organizzare il lavoro;
  • Sapevo come redigere una procedura;
  • Sapevo come realizzare un progetto con il project management;
  • Sapevo utilizzare le mappe mentali.

Se vado a fare un inventario delle mie competenze mi rendo conto di quanto queste possano essere messe al servizio di un cliente ed esaltate come strumenti straordinari per trovare soluzioni ai problemi dei tuoi clienti.

Questo secondo suggerimento è di fondamentale importanza nella comunicazione che tu puoi fare ai clienti, senza questo viene meno un altro elemento: il terzo elemento differenziante.

6.3 Perché fai quello che fai?

Il terzo suggerimento ci porta in una situazione un po’ spinosa: perché fai quello che fai.

La domanda che faccio e a cui ti chiedo di rispondere onestamente è questa: perché hai scelto di fare questa professione? Temo che, nel momento in cui ti porrai questa domanda e risponderai onestamente, una parte dei consulenti potrebbe non sapere il perché ha scelto, o ha scelto solo perché la professione poteva garantirgli un buon guadagno.

Tuttavia, nel momento in cui fai una scelta dettata esclusivamente da una questione economica e di sopravvivenza devi fare attenzione, perché a lungo andare questa scelta ti farà morire dentro.

È un’affermazione molto forte, ma è la verità: se non riesci a trovare realmente lo scopo più alto per fare ciò che fai rischi di camuffare il tuo lavoro dipendente da un lavoro da libero professionista. Non che ci sia nulla di male, ma devi farlo avendo ben presente qual è il tuo scopo.

Ignorare questo fattore rappresenta un pericolo per la tua professione e per la tua felicità.

Cosa ti porta ogni mattina a svegliarti e andare dai clienti?

È arrivato il momento di guardarti dentro: nel momento in cui avrai trovato una risposta potrai raccontare il tuo DNA professionale, i tuoi valori, le credenze della tua impresa di consulenza finanziaria.

Più sarai capace di comunicare cosa e perché lo fai, più il tuo messaggio potrà risuonare nelle persone che ti cercano. Solo così potrai diventare attraente e le persone si muoveranno per venire da te.

Più sarai in grado di comunicare, più darai valore alla tua professione, che è di altissimo impatto nella vita di altre persone.

Per riuscirci una delle azioni migliori che puoi fare è ripensare, anche scrivendo, ai tuoi ultimi dieci anni di storia professionale e quali sono state le occasioni in cui sei stato realmente d’aiuto per i tuoi clienti. Io sono convinto che è lì che risiede la chiave del perché fai quello che fai.

Prova a immaginare quei momenti e ricorda le emozioni che hai vissuto risolvendo quello specifico problema. Probabilmente ti sarai sentito bene e sarai stato orgoglioso di te. In quel momento è racchiuso il perché fai ciò che fai.

Estrailo, mettilo in evidenza e comunicalo: è una delle cose più belle che tu possa fare per te, per i tuoi clienti e per la crescita tua e della tua impresa di consulenza finanziaria.

6.4 Perché sei diverso?

Il quarto e ultimo elemento da considerare per comunicare efficacemente la tua proposta di valore è sottolineare perché sei diverso. È tempo di raccontarlo nei dettagli, nel momento in cui ti metterai ad assemblare i quattro elementi:

  1. Che persone aiuti;
  2. Che problemi risolvi;
  3. Perché fai quello che fai;
  4. Perché sei diverso.

L’ultimo punto chiude il cerchio con i tre precedenti e a questo punto comincerai realmente a differenziarti. In questo modo potrai anche interpretare meglio le soluzioni che hai fornito fino a oggi dando per scontato perché sei diverso.

Questo può servirti a mettere in risalto il tuo lavoro, rendendoli i tuoi elementi differenzianti. Queste sono le cose su cui ti invito a ragionare e cominciare a ripensare il modo con cui comunichi il valore.

Tu generi tantissimo valore, ma lo dai per scontato perché è spontaneo e naturale. In realtà ha profondo impatto sui tuoi clienti, quindi metterlo in risalto e comunicarlo lo renderà un elemento di differenziazione che ti consentirà di poter fare la differenza.

7. Conclusioni – 39

Generare e percepire valore?

Spero che questa puntata dell’Imprendi(promo)tore Podcast ti abbia aiutato a toccare con mano quanto è importante una comunicazione efficace del proprio valore.

Solo comunicando efficacemente il tuo valore sarai in grado di differenziarti e di agevolare i clienti nello scoprire che tu sei la persona giusta, al momento giusto e con la soluzione giusta, per loro.

Nel ringraziarti ancora per avermi ascoltato fin qui, ti invito, se la puntata ti è piaciuta, a lasciarmi una recensione su Apple Podcast. Se non sai come fare vai su:

www.imprendipromotore.it/podcast

e troverai tutte le istruzioni per lasciarmi una recensione direttamente su Apple Podcast, la più importante piattaforma dedicata ai podcast.

Sarà per me un piacere poterla leggere e ringraziarti all’interno della puntata dell’Imprendi(promo)tore Podcast.

Inoltre voglio ricordarti che l’Imprendi(promo)tore Podcast lo puoi anche ascoltare su Spotify: basta cercare l’Imprendi(promo)tore.

Fammi sapere che cosa ne pensi lasciando un commento direttamente sulla pagina dove viene pubblicata questa puntata del podcast all’interno del Blog dell’Imprendi(promo)tore, oppure, inviandomi direttamente un vocale su Telegram all’indirizzo @enricoflorentino.

Voglio lasciarti ringraziandoti ancora per il tempo che mi dedichi settimanalmente nell’ascoltare questo podcast, che è una vera trasmissione radiofonica e per questo quando mi accingo alla registrazione è un po’ come sentirsi un deejay alla radio.

Ti ricordo ancora di non perderti una giornata di formazione interamente con me all’interno di questo tour che farò in tutta Italia in 8 tappe:

  1. 26 febbraio a Bologna;
  2. 27 febbraio a Padova;
  3. 4 marzo a Roma;
  4. 5 marzo a Napoli;
  5. 11 marzo Milano;
  6. 12 marzo a Torino;
  7. 24 marzo a Catania;
  8. 25 marzo a Palermo.

Porterò l’Imprendi(promo)tore Academy in tour e farò vivere alle persone che partecipano a queste giornate quello che vivono gli oltre duecento studenti dell’Imprendi(promo)tore Academy, la prima scuola di formazione di consulenti finanziari.

Iscriversi è semplice: vai su www.imprendipromotore.it/tour2020

 

Io sono Enrico Florentino

e voglio aiutarti a migliorare la tua impresa di consulenza finanziaria.

Ciao,

alla prossima puntata.

 

Hai ascoltato l’Imprendi(promo)tore: strategie per far crescere il tuo business, con Enrico Florentino. Per informazioni, domande o suggerimenti scrivi a info@imprendipromotore.it

 

 

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