Enrico Florentino
5 Agosto 2019

#045 – Il marketing della gratitudine – di Enrico Florentino

1 INTRODUZIONE

Che cosa spinge le persone a donare? Le persone di successo hanno donato: leggenda metropolitana o verità?

Sembra proprio che dietro al successo di molte persone, oltre alla determinazione e alla costanza, vi siano vite intere dedicate al donare. Sì! Hai capito bene: vite dedicate al dono!

In questo podcast cercheremo insieme di capire se tutto ciò risponde al vero e come sia possibile applicare al marketing il tema del dono e della gratitudine.

Dico “gratitudine” perché negli Stati Uniti si parla spesso di gratitude marketing. Analizzando il fenomeno, noto che molti consulenti finanziari, anche inconsapevolmente, stanno già facendo diverse azioni di gratitude marketing... perché non puoi essere tu il prossimo ad applicare questa strategia?

Scopri gli argomenti dell'episodio:
1 INTRODUZIONE
2 GRATITUDE MARKETING: DA D’ANNUNZIO AI GIORNI NOSTRI
2.1 Il Dono: Giver o Taker?
2.2 Che Cosa Spinge le Persone a Donare
2.3 La Redistribuzione della Ricchezza
2.4 Il Principio della Reciprocità
3. Contestualizziamo: Il Marketing della Gratitudine
3.1 Gratitude Marketing e Consulenza Finanziaria
3.2 Che Cosa ho Imparato dal Gratitude Marketing
3.3 Quattro Ambiti su cui Agire
3.3.1 Ambito Personale
3.3.2 Ambito del Divertimento
3.3.3 Ambito delle Ricorrenze Stagionali
3.3.4 Ambito dell’Attenzione Personale
3.4 Attenzione!
4. Conclusione

Ciao e grazie per aver deciso quest’oggi di stare in mia compagnia ascoltando la puntata numero 45 dell’IMPRENDIPROMOTORE PODCAST. Io sono Enrico Florentino e voglio aiutarti a migliorare la tua impresa di consulenza finanziaria.

Prima di cominciare questo episodio, prenditi un momento per iscriverti a questo podcast e, se ti va, lascia una recensione.

2. Gratitude Marketing: Da D’Annunzio Ai Giorni Nostri

Era da tempo che desideravo trattare questo tema: prima di tutto perché è un argomento in cui credo profondamente, in secondo luogo perché il gratitude marketing mi ha permesso di ottenere dei risultati davvero importanti.

L’interesse per questa tipologia di promozione è nato in me leggendo una bellissima frase scolpita sul muro di cinta del Vittoriale degli Italiani (la residenza di Gabriele D’Annunzio, il “poeta-vate”, vissuto a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900) e che recita:

Io ho quel che ho donato.

Effettivamente, tutte le volte che vado a visitare la residenza di D’Annunzio, non posso evitare di soffermarmi di fronte a questa scritta riflettendo sul valore di tali parole.

2.1 Il Dono: Giver o Taker?

Il valore espresso dalla frase di D’Annunzio contraddistingue buona parte delle persone che esercitano un’importante leadership, non solo in campo economico, ma anche professionale, sociale…

Indubbiamente, uno degli aspetti che più caratterizza i leader è proprio il fatto che, prima di tutto, vengono riconosciuti come giver: relativamente a ciò, ti consiglio di ascoltare la puntata dell’Imprendipromotore Podcast in cui si parla del referral marketing.

In essa, nello specifico, si prendono in esame tutte le associazioni che svolgono un’attività di “scambio di referenze”: mi sono occupato di tale tema assieme a Emanuele Lusso, un allievo dell’Imprendipromotore Academy, nonché elemento attivo dell’associazione BNI (Business Network International), che fa del referral marketing un’attività fondamentale per tutta la società.

Perché mi riferisco a questa puntata? Perché una delle caratteristiche richieste ai collaboratori di BNI è proprio la capacità di diventare dei giver, cioè delle persone che siano, prima di ogni altra cosa, “disposte a donare”.

Rispetto a questa modalità di approccio, devo dire che una delle rivelazioni più importanti che sono riuscito a mettere in atto da una decina d’anni, è proprio la seguente:

Il saper donare è ciò che più di ogni altra attività ti consentirà di avere dei ritorni veramente importanti.

E non avrai dei ritorni solo dalle persone a cui tu stesso hai donato, bensì dalla vita stessa, da tutto il mondo, perché donare non crea quei cortocircuiti tipici provocati da chi, dall’altra parte, si considera solamente un taker, cioè una persona disposta solo ed esclusivamente a prendere.

Il dono può far ottenere grandissimi risultati proprio a chi lo attua.

2.2 Che Cosa Spinge le Persone a Donare

Ovviamente, è molto complesso pensare al dono senza secondi fini: molti credono che il dono implichi, per forza, l’ottenere qualcosa in cambio. Di conseguenza, mi sono chiesto:

“Che cosa spinge le persone a donare? Semplicemente il piacere della gratuità?”

Sicuramente questo è un elemento molto importante, sebbene esso sia strettamente legato ai modelli educativi a cui le persone sono stati esposti, al fatto di essere cresciuti in una determinata famiglia che magari ha fatto del dono la propria cifra stilistica, il proprio DNA…

Ma anche aspettarsi qualcosa in cambio per un regalo fatto è un sentimento umano.

Le neuroscienze hanno stabilito, con una ragionevole certezza, che le persone che donano compiano tale atto con entrambe le motivazioni, perché, quando facciamo un regalo, il nostro corpo rilascia delle endorfine che, naturalmente, ci portano a provare del piacere e aiutano ad alleviare il dolore.

Le endorfine sono molto ben conosciute dagli sportivi, soprattutto quelli abituati a produrre uno sforzo fisico intenso (ciclisti, maratoneti…). Molto spesso una così importante produzione di tali sostanze porta lo sportivo stesso ad avere una sorta di “sballo da endorfine”: fa molta fatica a farne a meno e ciò implica che egli continui a cercare di essere costantemente sotto sforzo.

Gli psicologi e i neuro-scienziati hanno scoperto che lo “sballo da endorfine”, prodotto nel corpo di uno sportivo dopo un intenso sforzo fisico, avviene anche nelle persone abituate a donare.

Quando ti ritrovi a donare stai facendo del bene alla persona che riceve il regalo, ma anche a te stesso: non solo in persona che attende di essere ricambiata, ma anche perché il tuo stare bene è dato proprio da questa produzione enorme di endorfine, che alla fine crea dipendenza.

2.3 La Redistribuzione della Ricchezza

Aiutare gli altri, comunque, non riguarda solo la sfera personale: ci sono anche delle importanti influenze sulle dinamiche sociali.

Non dimenticare che donare è anche una forma di redistribuzione della ricchezza.

C’è un bellissimo libro, uscito negli anni ’90, dal titolo “Turbo-Capitalismo”, di Edward Luttwak: in esso, l’autore racconta come gli Stati e i sistemi economici (cioè il capitalismo e l’economia di mercato), fino a quel tempo, avevano trovato delle forme di bilanciamento alla tipica logica del capitalismo, ovvero l’accumulare, accumulare che, a lungo andare, porta inevitabilmente a dei problemi di redistribuzione della ricchezza.

Negli Stati Uniti, per esempio, il modo di pensare calvinista crede che il successo lavorativo e la ricchezza non siano altro che dei doni di Dio: quando si riceve tale fortuna, è fondamentale saperla redistribuire, per esempio attraverso delle attività filantropiche.

Ricordo bene quanto scriveva Luttwak relativamente a Bill Gates: “Nonostante egli avesse accumulato milioni di dollari, grazie alla sua fondazione è riuscito a devolvere buona parte delle sue ricchezze in attività filantropiche”.

2.4 Il Principio della Reciprocità

Anche Robert Cialdini, nel suo libro “Le Armi della Persuasione” (che ti suggerisco di leggere, visto che è molto utile per poter migliorare la tua capacità relazionale, non solo con la clientela), mette a fuoco un principio molto importante: il principio della reciprocità.

Cialdini isola una sorta di modello affermando che, quando ricevi un regalo di valore e inatteso, ti senti automaticamente in dovere di restituire tale dono a chi te lo ha fatto: non è solo il risultato dell’educazione ricevuta, ma è anche un sentimento che tutte le persone provano.

Tale fenomeno accade anche nel mondo di internet: anche se non hai sollecitato nessuno a farti un regalo, nel momento in cui ne ricevi uno da qualcuno, senti immediatamente l’obbligo morale di restituire il favore.

Nel marketing dei contenuti il principio della reciprocità è molto ben conosciuto: il fatto stesso che tu abbia deciso di impiegare del tempo per leggermi o che impieghi cinque minuti al giorno per ascoltare i miei commenti sul canale Telegram de “L’Imprendipromotore” sono la dimostrazione che senti il bisogno di ricambiare, offrendomi la tua attenzione, il dono che ti sto facendo dandoti dei contenuti di valore.

Quelli che produco gratuitamente per te (ma che tu stesso probabilmente stai facendo attraverso la diffusione di una newsletter settimanale ai tuoi clienti) sono contenuti di valore: se non lo facessi, dovresti cercare le informazioni che ti do da altre parti, magari pagando delle riviste, o un consulente…

In ogni caso, uscendo dall’ambito dei contenuti “a pagamento”, comunque dovresti fare una grande fatica per recuperare tutte le informazioni che trovi sui miei canali se io non te le dessi tutte insieme, come sto facendo.

Il fatto che io ti doni tutte queste nozioni e che tu, a tua volta, le offra ai tuoi clienti sta alla base del principio della reciprocità.

Il produrre costantemente contenuti, su più canali differenti (podcast, Telegram, newsletter, articoli su GAM, dirette sul gruppo de “L’Imprendipromotore”) e con diverse modalità, ha funzionato in maniera egregia perché mi ha consentito di ottenere in cambio l’attenzione dei miei ascoltatori e lettori: è qui che si vede come la reciprocità funzioni perfettamente.

Questo mio metodo mi ha aiutato a costruire una reputazione di alto livello e un’enorme credibilità, che sono due elementi fondamentali per essere forte sul mercato.

A tal proposito, ti consiglio di vedere un film molto bello, intitolato “Un Sogno per Domani”. È interpretato da Kevin Spacey e parla di un bambino che, stimolato dal suo professore (Kevin Spacey, per l’appunto), racconta alla propria classe un’idea partorita dopo che il professore aveva detto ai bambini:

“Provate a immaginare una strategia che possa avere un impatto importante sulla vita delle altre persone.”

Il bambino non ha fatto altro che mettere in pratica il principio della reciprocità, inventandosi il cosiddetto “Passa il Favore”: racconta che nel momento in cui si era prodigato con una serie di amici e di persone in difficoltà a risolvere determinati problemi, che avevano in quell’istante, le persone lo ringraziavano e gli chiedevano come potessero sdebitarsi con lui.

Il bambino rispondeva sempre:

“Passa il favore! Fai, con altre tre persone, quello che ho fatto io con te.”

È bello vedere come nel film, attraverso la legge dell’elevazione a potenza, un movimento partito da una persona, si trasformava in un movimento di tre, poi nove, poi ventisette e così via persone.

Tale movimento, nella finzione filmica, riusciva a dare un contributo importante al miglioramento della società stessa.

3. Contestualizziamo: Il Marketing della Gratitudine

Se dovessimo pensare di contestualizzare il tema della gratitudine anche nel nostro marketing, scopriremmo che donare e esprimere gratitudine, facendo leva sulla legge della reciprocità di cui ha parlato in maniera approfondita Robert Cialdini, ci porterà a implementare un’ottima strategia di marketing.

3.1 Gratitude Marketing e Consulenza Finanziaria

Proprio sulla base di tutto ciò, sono molti gli studiosi statunitensi che hanno teorizzato il gratitude marketing di cui ti ho parlato all’inizio.

Mi sono documentato: sono molti gli articoli e i libri che trattano questo tema. Ma se dovessimo applicarlo alla quotidianità professionale del consulente finanziario, quali azioni di marketing che il consulente  potrebbe compiere, per far sì che anche i clienti sentano questa spinta motivazionale tale da ricambiare quanto fatto per loro?

Capito questo, riuscirai a fare in modo che tutto ciò che si muove attorno al consulente, con una logica di dono, possa alla fine sortire dei risultati importanti.

Voglio che ti sia chiaro un aspetto. Ti sto riportando al concetto iniziale di questo podcast, ovvero:

Donare è un’attività che produce un enorme piacere.

Questo, naturalmente, è un mio pensiero, ma io credo veramente che donare ci faccia stare proprio bene!

3.2 Che Cosa ho Imparato dal Gratitude Marketing

Nella mia vita mi è capitato più volte di incontrare dei taker puri, ovvero persone il cui interesse era solamente quello di prendere.

Mi è successo anche recentemente, quando, durante i miei show, mi è capitato di ospitare delle persone che sono state invitate, hanno beneficiato dell’intervista che ho fatto loro (cosa che mi ha fatto un enorme piacere!), ma, successivamente, col loro modo di comportarsi, hanno dimostrato di essere solo ed esclusivamente dei taker.

In fondo, essere dei giver, dei donatori ti permette anche di capire perfettamente con chi preferisci entrare in relazione per via di un’affinità elettiva non scritta, ma sentita, e con chi è meglio evitare perché la pensate in maniera diametralmente opposta.

È un potere molto interessante perché è dirimente, nel senso che ti aiuta anche a capire perfettamente con chi è piacevole rapportarsi, senza pretendere nulla in cambio: semplicemente, riesci a capire con chi condividi il valore di donare e con chi non lo condividi affatto.

Torno, quindi, a dire che si prova un enorme piacere nella gratuità, ma c’è anche un ritorno per sé stessi, non solo in termini di endorfine: donando, sei cosciente del fatto che il mondo, prima o poi, si accorgerà di te.

È questo il pensiero anche del vate Gabriele D’Annunzio: egli sostiene che si ha ciò che si è donato.

Pensandoci bene, tutte le persone che, per me, sono state dei mentori, sono state quelle che mi hanno donato la loro sapienza, i loro consigli, i loro suggerimenti…

A loro sono grato, ma non solo direttamente a loro, bensì anche al fatto che i loro regali mi hanno permesso di donare a mia volta ad altre persone, in modo tale da potere avere, nel regalo fatto agli altri, un pezzo di quello che era stato fatto a me.

3.3 Quattro Ambiti su cui Agire

Lavorando sul tema del gratitude marketing, puoi cominciare a strutturare delle strategie che, prima di tutto, ti facciano star bene e che, nel medio o lungo periodo, ti possano dare dei risultati ancora più rilevanti.

Se dovessimo pensare a delle azioni legate al marketing della gratitudine, la prima cosa che mi verrebbe in mente sarebbe di definire quattro ambiti su cui poter agire:

  1. Personale: comincia a compiere delle azioni circoscritte all’ambito più intimo della persona;
  2. Divertimento: è possibile che tu riesca anche ad offrire una certa forma di divertimento ai tuoi clienti;
  3. Ricorrenze stagionali: ci sono alcune attività che si possono compiere solo in alcuni periodi dell’anno, per ragioni di temperatura, per esempio, o metereologiche;
  4. Attenzione personale: come vedremo, è diverso dall’ambito dell’intimità di cui ti parlavo prima.

Proviamo ad esplorare alcuni suggerimenti che possono, più di altri, essere adottati dal consulente finanziario nei confronti dei clienti e dei prospect. Essi possono stimolare, in qualche modo, la legge della reciprocità.

3.3.1 Ambito Personale

Ricordarsi un giorno speciale per il tuo cliente (compleanno, anniversario di matrimonio…), se conosci bene e da tanto tempo quella specifica persona, può essere un bellissimo gesto.

Potresti, però, anche ricordare la laurea del figlio, il battesimo del nipote…

Non mi stupirei se mi dicessero che ci sono dei consulenti finanziari che, ormai, seguono i clienti da trent’anni: e in trent’anni ci si sposa, si hanno dei figli, dei nipoti…

E sempre in questi trent’anni c’è la presenza costante del consulente finanziario, il quale, ricordandosi di questi giorni particolari, può generare nel cliente una sensazione di grande gratitudine, perché riceve un dono e un’attenzione inaspettati e, quindi, di grande valore.

Potresti anche mandare un biglietto o un’e-mail personali. Mi è successo più volte di vedere dei consulenti finanziari mandare uno di questi due tipi di messaggi senza un particolare motivo: non erano legati a un particolare evento di mercato o a un’offerta, una proposta.

Semplicemente, hanno mandato un biglietto di ringraziamento, su busta affrancata, dicendo:

“Grazie!

L’altro giorno stavo dando un’occhiata alla sua posizione e mi sono reso conto che sono vent’anni che Lei mi onora della sua fiducia!”

Anche questo è un gesto molto bello per il cliente: sono queste le cose che, anno dopo anno, consolidano la relazione.

Infine, al posto di mandare un biglietto o un messaggio, si può fare una telefonata inaspettata, in cui si dice al cliente:

“Guardi, la chiamo solo per farle un saluto.

Come sta?

Come sta sua moglie?

Siete prossimi alle vacanze?

Che programmi avete?”

Sono operazioni che creano nel cliente, prima di tutto, una consapevolezza di essere seguito da una gentildonna o da un galantuomo… Consentimelo!

Intendo una persona molto attenta ai particolari e che si chiede come si possano fare stare bene le persone.

Inoltre, le persone si sentiranno in dovere di ricambiare l’attenzione.

Come?

Con un’altra telefonata, per esempio: ciò permetterà di rinsaldare o rendere ancora più profonda la relazione.

Ma potrebbero anche ricambiare con un pensiero o parlando di te ad altri creando, così, la logica di cui ti parlavo prima, citandoti il film di Kevin Spacey, del “Passare il Favore”.

I tuoi clienti cominceranno a pensare:

“Sto talmente bene con questo consulente finanziario che voglio far star bene anche altre persone: voglio parlarne ad altri!”

Parleranno di te come una persona che è sempre stata al loro fianco, aiutandoli e facendoli diventare “architetti di soluzioni” ed esperti di pianificazione finanziaria.

Questo è un ambito su cui si può agire facendo del gratitude marketing di qualità.

3.3.2 Ambito del Divertimento

Quello del divertimento è un ambito che lascia veramente spazio alla fantasia.

Potresti invitare il cliente:

  • A vedere una partita;
  • All’Opera;
  • A un pranzo di sabato (con i rispettivi partner);
  • A un concerto.

È un modo per dire al tuo cliente che non lo vuoi frequentare solo dal punto di vista professionale, ma anche personale: vuoi essere suo amico!

C’è una bellissima ricerca, di cui parlo spesso nell’Imprendipromotore Academy, che dice che quanto più apri la tua sfera privata, le porte della tua casa e il tuo tempo personale ai tuoi clienti, più genererai referenze, segnalazioni e tutto ciò che riguarda la legge della reciprocità.

Lo stesso andare a giocare a golf o a tennis, a fare una passeggiata in montagna o a vedere un film (se sono interessi che avete in comune) sono operazioni che possono essere percepite come un dono di valore e inatteso dal cliente, che sentirà il bisogno di ricambiare.

3.3.3 Ambito delle Ricorrenze Stagionali

In certi momenti dell’anno ci saranno degli eventi a cui potrai invitare i clienti e che diventeranno, col tempo, una sorta di abitudine e di tradizione.

Potresti affittare una sala da cinema in cui proiettare un film per tutti i tuoi clienti, in maniera gratuita.

Credimi se ti dico che non costa molto affittare, per una sera, un cinema: mi sembra che a Milano, all’Anteo (che è un cinema d’essai, quindi si possono proiettare dei film che generino delle riflessioni nei tuoi clienti, anche legate al tema della pianificazione finanziaria, della vecchiaia, degli imprevisti…), con 500 o 600 euro al massimo si possa affittare una sala che contenga 50, 60 o 80 persone.

È un elemento del marketing della gratitudine da esplorare.

Ma potresti anche organizzare una festa a giugno, all’aperto e con tutti i clienti: è un’iniziativa che molti consulenti hanno messo in atto.

Questo fa comunità e permette ai clienti di sentirsi parte della community, al cui centro ci sei proprio tu!

Inoltre, potresti fare beneficenza, coinvolgendo tutti i tuoi clienti.

Ho visto alcuni consulenti finanziari organizzare delle feste alle quali vengono invitati tutti i clienti: in tali contesti viene chiesto loro di portare, per esempio, dei giocattoli da donare a un’associazione di bambini disabili o poveri.

Vedi come ritorna il tema della redistribuzione?

È un tema fondamentale per fare in modo che tutto giri e torni: è un aspetto in cui credo fortemente.

Altri consulenti ancora dichiarano fin da subito che l’1% del fatturato, generato anche grazie al contributo dei clienti che si sono affidati a loro, verrà devoluto a una borsa di studio o a un’associazione.

3.3.4 Ambito dell’Attenzione Personale

Nell’ambito dell’attenzione personale, potresti regalare ai tuoi clienti un abbonamento a una rivista relativa a una passione che loro coltivano.

Regalare un abbonamento significa che ogni settimana o mese (a seconda della rivista) i tuoi clienti riceveranno il cartaceo e ricorderanno il fatto che sei stato tu a regalar loro questa possibilità di informazione.

3.4 Attenzione!

Il gratitude marketing non implica sempre la necessità di avere idee creative.

Devi principalmente avere idee coerenti con la persona che sei e che possano essere messe in pratica con costanza: non devi avere ostacoli nella realizzazione, perché tutto deve avvenire senza problemi e in maniera spontanea.

Io sono convinto che più tu lavorerai su questi elementi e più il mondo stesso comincerà ad accorgersi di te e a restituirti, anche attraverso le più svariate forme, ciò che tu hai donato.

4. Conclusione

Voglio concludere con una frase di San Francesco d’Assisi:

Per prima cosa, fai ciò che è necessario, quindi, fai ciò che è possibile: in breve tempo, ti ritroverai a fare l’impossibile.

Spero che ciò che ho condiviso con te in questo podcast possa averti dato degli spunti e degli stimoli per poter cominciare a mettere in atto tutte le azioni necessarie affinché il gratitude marketing inizi a darti dei risultati.

Come sempre i temi della coerenza, della congruenza e della costanza possono veramente fare la differenza nel cogliere le opportunità e dare, conseguentemente, dei risultati.

Una cosa è certa: strutturare una strategia che possa coprire tutti e quattro i contesti nei quali poter agire con il marketing della gratitudine è la migliore strada da perseguire per ottenere dei risultati.

Credimi: funziona!

È ciò che sto praticando da quattro anni e che mi ha permesso di ottenere risultati importanti ed è ciò che anche molti altri consulenti finanziari stanno facendo e che ha permesso loro di raggiungere, a loro volta, obiettivi assurdi.

In ogni caso, sono ancora troppo pochi i consulenti finanziari entrati nella giusta mentalità, tali da investire tempo, energie e denaro in un marketing ragionato, strategico e, in una parola, SERIO, cioè un marketing fatto e pensato seriamente.

Ecco perché credo che contenuti simili a quelli che ti ho appena proposto possono veramente fare la differenza, dandoti una prospettiva nuova, veicolando il tuo valore e, soprattutto, facendo percepire tale valore dalla prospettiva del cliente in maniera corretta.

Prima di lasciarti, ci tengo a consigliarti di iscriverti al gruppo Facebook de “L’Imprendipromotore”: è il modo migliore per poter continuare ad accedere a contenuti esclusivi, come i due show live settimanali intitolati “L’Imprendipromoshow” e “Aperipromotore”.

Nel primo intervisto, ogni settimana, un consulente finanziario che condivide con me e con gli ascoltatori le proprie strategie ed esperienze, con le quali ha fatto crescere la propria impresa; nel secondo intervisto un esperto che, tramite le proprie competenze professionali, ha dato e sta dando un contributo per la crescita del settore della consulenza finanziaria.

Il gruppo è composto solo da consulenti finanziari che, come te, vogliono migliorare il loro modo di fare impresa, quindi ricorda: cerca su Facebook “IMPRENDIPROMOTORE – il gruppo” e richiedi l’iscrizione.

In più, ti invito a iscriverti alla lista d’attesa de “L’Imprendipromotore Academy”: la prima Academy italiana dedicata interamente all’imprenditorialità dei consulenti finanziari. Ti basterà accedere a www.imprendipromotore.it/academy.

Se vuoi far crescere la tua impresa di consulenza finanziaria, l’Imprendipromotore Academy sarà in grado di fornirti tutti i supporti per far crescere il tuo business.

Spero di averti fornito interessanti spunti di riflessione per migliorare la tua attività, nonché suggerimenti per continuare ad avere accesso a contenuti esclusivi e di valore per il nostro mondo delle consulenze finanziarie!

Un saluto,

Enrico Florentino

 

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6 thoughts on “#045 – Il marketing della gratitudine – di Enrico Florentino

  1. Complimenti. Veramente molto interessante il tuo articolo, e ricco di spunti sia nel privato che nell’ambito professionale.
    Grazie

  2. Ciao Enrico, grazie per questo contributo molto interessante che condivido totalmente! Mi hai dato l’ennesima conferma che la strada intrapresa tanto tempo fa sia quella giusta! È vero che i colleghi, i clienti e le persone in generale apprezzano il tempo, i pensieri, le attenzioni che dedichi loro e sanno distinguere l’autenticità di quelle attenzioni da quelle false e manipolatorie! Il film cui fai riferimento “ Un sogno per domani” ha ispirato molto anche me e non credo sia un caso che abbia avuto lo stesso effetto su di te! Credo fermamente che chi si assomiglia si riconosca e, anche se qualcuno non sarà in grado di apprezzare quello che fai, le persone di cui vogliamo circondarci, clienti inclusi, lo faranno e anche con un enorme slancio e ritorno. Io ne sono stata sempre convinta e ti ringrazio ancora per le tue continue conferme! Sono sempre più convinta che entrare nella tua community sia stata una scelta eccellente!

    1. Cara Sabrina, grazie mille per le tue bellissime parole! Felice di averti in community. È proprio vero: chi si somiglia si piglia! Un abbraccio.

  3. Complimenti. Un ottimo articolo. In parte già metto in pratica questi consigli ma trovo nuovi spunti molto interessanti e lo stampo per mio figlio che vuole intraprendere questa attività nei prossimi anni.

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