Enrico Florentino
10 Febbraio 2020

#069 – Come preparare una presentazione che spacca – di Enrico Florentino

I tuoi eventi sono seguiti da pochissime persone, che si addormentano dopo un’ora di discorso?

Quando tieni un seminario, alla fine, sono più le domande che le persone ti pongono, che quelle a cui riesci a rispondere?

Vorresti attrarre l’attenzione delle persone, ma non ci riesci più di tanto?

Beh, allora non ti resta che seguire la puntata #69 del podcast, in modo tale che tu possa risolvere tutti i tuoi problemi, imparando a preparare una presentazione che spacca.

Scopri gli argomenti dell’episodio:
1. INTRODUZIONE – 1:31
2. FIDUCIA ED ESPERIENZA – 5:59
3. I SETTE ELEMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI UNA PRESENTAZIONE EFFICACE – 9:21
4. CONCLUDENDO – 31:13
5. TIRIAMO LE FILA… – 32:44


Ciao e grazie per aver deciso quest’oggi di stare in mia compagnia ascoltando la puntata numero 69 dell’IMPRENDIPROMOTORE PODCAST. Io sono Enrico Florentino e voglio aiutarti a migliorare la tua impresa di consulenza finanziaria.

Prima di cominciare questo episodio, prenditi un momento per iscriverti a questo podcast e, se ti va, lascia una recensione.

 

Esiste una formula per poter realizzare una presentazione veramente efficace?

Perché dal modo in cui presenti traspare il valore che vai offrendo?

Le regole di una buona presentazione valgono solamente quando sei di fronte a un cliente oppure funzionano anche nella tua attività di seminar marketing?

 

1. INTRODUZIONE – 1:31

Presentare in maniera efficace è indubbiamente un’arte.

Me lo diceva spessissimo, all’inizio della mia carriera di consulente finanziario, un collega che avevo eletto proprio come mio mentore.

Ricordo ancora adesso le sue parole:

“È importante, Enrico, che tu capisca quanto sia fondamentale realizzare un’ottima presentazione, per poter avere un altissimo impatto nei confronti dei clienti.”

Mi diceva anche:

“Ricordati che buona parte del successo che otterrai nel portare a termine una trattativa sarà determinato proprio dalla presentazione che avrai realizzato e sarai stato in grado di proporre al cliente.”

1.1 Nella Puntata di Oggi… – 2:17

Nella puntata de L’Imprendi(promo)tore Podcast di oggi, ho voluto fare un approfondimento su quali siano gli ingredienti fondamentali per poter realizzare una presentazione di successo.

Da quando, oltre vent’anni fa, ho iniziato a svolgere l’attività di consulente finanziario, ho imparato molto e commesso molti errori.

Di conseguenza, quello che apprenderai oggi è, di fatto, la sintesi (o la “best practice”, cioè la “migliore modalità”, se preferisci) dei metodi funzionali a creare un’ottima presentazione.

Del resto, se ci pensi bene, essa è uno degli strumenti che deve sempre far parte del tuo “arsenale” di marketing.

1.2 La Imprendi(promo)tore Academy e il Marketing – 3:08

Adesso che ti ho detto “marketing”, mi è venuta in mente una cosa importantissima: all’interno del programma della “Imprendi(promo)tore Academy”, facciamo moltissimo marketing.

Questo perché ritengo che un consulente finanziario debba iniziare a investire moltissimo in questo aspetto: per farlo, però, in maniera smart, deve sviluppare un pensiero strategico, basilare per ogni scelta che compirà.

Infatti, non può realizzare delle attività di marketing in maniera casuale o solo perché sollecitato dalla moda del momento: esse lo portano solo a spendere inutilmente energie e denaro.

Perciò, deve sviluppare una solida attività di marketing (basata sua una vera e propria strategia), nella quale il ritorno sull’investimento sia veramente importante.

1.2.1 La Imprendi(promo)tore Academy in Tour – 4:04

Di conseguenza, dato che in Academy parliamo spessissimo di marketing e che sono molti i consulenti che mi chiedono informazioni circa la mia scuola e le modalità con cui accedervi, ho voluto fare un tour per l’Italia, per portare in giro la Imprendi(promo)tore Academy.

Al suo interno, ci sono otto tappe che ti permetteranno di vivere un’esperienza di aula, passando una giornata di formazione con me, nella quale la regola aurea che adottiamo è la seguente:

20% di teoria; 80% di pratica.

Ci basiamo su questa affermazione, perché, giustamente, i consulenti finanziari sono persone molto concrete: perciò, vogliono che la formazione da me erogata sia altamente di impatto sulla loro attività.

Le otto tappe italiane di cui ti parlavo sono:

  • 26 Febbraio – Bologna;
  • 27 Febbraio – Padova;
  • 4 Marzo – Roma;
  • 5 Marzo – Napoli;
  • 11 Marzo – Milano;
  • 12 Marzo – Torino;
  • 24 Marzo – Catania;
  • 25 Marzo – Palermo.

Ovviamente, l’invito è di provare questo tipo di esperienza.

I posti sono, naturalmente, limitati, quindi, ti consiglio di prenotarne subito uno, iscrivendoti alla tappa più vicina a te su:

www.imprendipromotore.it/tour2020

2. FIDUCIA ED ESPERIENZA – 5:59

La puntata #69 de L’Imprendi(promo)tore Podcast è proprio legata alle tantissime richieste che mi vengono fatte dai miei studenti e da miei ascoltatori, circa il poter avere dei consigli su come creare delle presentazioni efficaci per i loro clienti

Come ti dicevo nell’introduzione, l’impatto positivo, che un consulente finanziario può ottenere elaborando una presentazione veramente efficace, è di fondamentale importanza per potersi guadagnare la fiducia dei propri clienti.

Attento, però: quanto ti racconterò in questa puntata non deve farti cadere in una sorta di tranello. Mi spiego meglio…

Il fatto di concentrarsi sul ricercare la perfezione nella creazione di una presentazione non deve portarti a non essere mai pronto.

Ti ricordo che sei un imprenditore, quindi, anche per te è valido il mio detto:

Buono è sempre meglio di perfetto.

Detto ciò, realizzare una presentazione che sia fatta bene e ti metta nella condizione di far sì che il cliente si interessi a ciò che stai dicendo, in modo tale che cominci a sentire il bisogno di conoscerti di più, di fidarsi di più di te e, di conseguenza, di iniziare a collaborare con te (facendoti diventare suo partner), sono elementi di fondamentale importanza.

2.1 La Mia Esperienza – 7:48

In tutti questi anni di attività (non solo come consulente finanziario, ma anche come manager e, poi, come imprenditore nell’ambito della formazione per la consulenza), mi sono sempre chiesto se ci fosse una ricetta (o una formula) che, una volta seguita, mi potesse mettere nella condizione di realizzare una presentazione efficace.

Quello che sto per condividere con te è proprio la risultante di quanto sono stato in grado di maturare in tutti questi anni.

Come te, anche io ho sbagliato moltissimo, ho cercato di recuperare e, soprattutto, di far tesoro degli errori.

Di conseguenza, ho capito quali potessero essere le leve da utilizzare all’interno della creazione di una presentazione efficace, quanto fosse importante che all’interno della presentazione ci fossero storie e aneddoti (visto che destano moltissimo l’attenzione delle persone, perché fin da bambini cresciamo ascoltando le favole raccontate dai nostri nonni, che, quando diventiamo adulti, si trasformano nei film che vediamo) e quali fossero tutti gli altri ingredienti necessari a costruire una presentazione di alto livello.

3. I SETTE ELEMENTI PER LA REALIZZAZIONE DI UNA PRESENTAZIONE EFFICACE – 9:21

Ecco che, proprio nel cercare di generare una sorta di modello da proporti per costruire una presentazione efficace, ho individuato sette punti che non sono altro che la schematizzazione della scaletta che uso per la realizzazione dei miei corsi, delle mie presentazioni e dei miei incontri.

Per fare ciò, mi sono mosso nella direzione dello svolgimento di un’attività di reverse ingeneering (cioè, di “ingegneria inversa”): sono partito dal prodotto finito (ovvero, da una mia presentazione finita, implementata in un corso già terminato) e, andando a ritroso, ho cercato di capire quali fossero gli elementi caratterizzanti il mio modo di agire ogniqualvolta realizzo una presentazione.

Così, sono emersi i sette ingredienti necessari per creare una presentazione di livello.

Prima di enunciare la scaletta, però, voglio invitarti a utilizzare uno strumento a cui io, ormai, non posso più rinunciare e che porto sempre nella mia “cassetta degli attrezzi” del buon formatore, nonché del buon consulente: sto parlando del tool delle mappe mentali.

Esse possono essere così definite:

Le mappe mentali sono una forma di rappresentazione grafica del pensiero, teorizzata da uno psicologo cognitivista inglese (Tony Buzan), sulla base di alcune riflessione circa i vari metodi da lui utilizzati per prendere appunti.

Di fatto, l’obiettivo che si dà una mappa mentale è l’implementare al massimo la memoria visiva, cioè la memorizzazione di concetti e informazioni in sede di richiamo.

Non voglio dare per scontato che tu conosca il funzionamento di tale strumento: probabilmente, se hai dei figli, hai già visto diverse mappe mentali apprese a scuola.

Ma, se non hai mai visto una mappa mentale, ti invito a fare un po’ di mente locale e di prendere in considerazione la cartina di una metropolitana: puoi prendere, come esempio, quella di Londra, Milano, Parigi…

Se hai presente come siano fatte, credo che sia semplicissimo renderti conto di come, con un veloce colpo d’occhio, tu possa vedere, in un’unica immagine, tutte le relazioni che esistono tra una linea e l’altra.

Immagina cosa potrebbe significare il fatto che ogni linea di queste mappe delle metropolitane rappresentasse un pensiero o un elemento di una tua presentazione: in tal contesto, saresti in grado di vedere tranquillamente le relazioni che intercorrono tra le varie linee (cioè, le varie stazioni).

Diventa molto più semplice rappresentare il reticolo sotterraneo dei tuoi pensieri e della metro.

Se prendiamo in considerazione la metropolitana di Milano, per esempio, con la mappa, è molto facile comprendere quale sia il tragitto da percorre per andare dal Duomo a Piazzale Abbiategrasso.

Allo stesso modo, dal momento in cui ho appreso, circa quindici anni fa, il funzionamento delle mappe mentali (argomento che, per altro, abbiamo anche condiviso all’interno della Imprendi(promo)tore Academy), ogniqualvolta mi trovo a pianificare e progettare una presentazione, uso sempre questo strumento: ormai, è diventato insostituibile per me!

Se vuoi approfondire questo tema, ti consiglio di leggere almeno uno dei seguenti libri, che, a mio modo di vedere, sono veramente molto utili:

  1. “Le Leggi delle Mappe Mentali” (HOEPLI) – Tony Buzan;

Fa una bellissima panoramica dello strumento inventato da questo psicologo.

  1. “Metti il Turbo alla tua Mente con le Mappe Mentali: Per professionisti, manager e studenti che vogliono trovare la rotta verso risultati straordinari” (Gribaudo) – Matteo Salvo;
  2. “Il Potere delle Mappe Mentali nella Gestione Aziendale” (Gribaudo) – Matteo Salvo.

Se, poi, vuoi continuare a sviluppare le tue mappe, senza utilizzare carta e penna (anche se ti consiglio caldamente di usarli!), ci sono dei software molto utili e interessanti.

Io, personalmente, ne utilizzo due:

  • IMindMap (creato dallo stesso Tony Buzan);

È il software messo a punto dal creatore delle mappe mentali.

Esso ha un’app con una grafica di alto impatto, ma è anche vero che è molto costoso.

  • XMindZen.

È un software essenziale, ma ha funzionalità in costante implementazione e un prezzo abbordabile.

Per entrambe le app, esistono le versioni per Mac e per PC: da questo punto di vista, non ci sono limitazioni.

Proprio perché adoro le mappe mentali, voglio metterti a parte di un segreto (anche se non è esattamente segretissimo ormai!): questa puntata (come tutte le altre che hai avuto modo di ascoltare nel podcast) è creata attraverso l’utilizzo di questo tool.

Mentre registro l’episodio, io ho davanti agli occhi una mappa, in cui ci sono vari rami, con i punti chiave da raccontare: procedendo in senso orario, passo dopo passo, vado a snocciolare tutti i concetti legati ai vari punti che, la settimana precedente, ho iniziato a preparare in previsione della registrazione della puntata della settimana successiva.

Devo dire che è proprio un metodo fantastico!

Ora, hai tutti gli strumenti per poter comprendere ciò che ti dirò riguardo ai sette ingredienti necessari per la creazione una presentazione “che spacca”, che sono i seguenti.

3.1 Qual è lo Scopo della Presentazione e Cosa Vuoi che i Clienti Facciano, dopo Averla Ascoltata? – 16:33

Il primo ingrediente è rappresentato da due domande, ovvero:

Qual è lo scopo della presentazione?

E:

Che cosa vuoi che i clienti facciano, dopo aver ascoltato questa tua presentazione?

È un passaggio fondamentale, perché, spesso e volentieri, sei molto più concentrato sulla realizzazione e sul riuscire a creare una presentazione di livello, senza mai chiederti che cosa un cliente debba fare, dopo aver assistito un incontro one to one con te, a un tuo evento o a un tuo seminario finanziario: devi sempre aver presente questo aspetto.

Deve compiere per forza un’azione: essa dovrà essere direttamente proporzionale all’esortazione e alla soluzione del problema che sei riuscito a inserire nella tua presentazione.

Ti prego di fuggire dalla semplice idea che la semplice creazione di una presentazione efficace permetta alle persone di aumentare la propria consapevolezza, diventando più erudite circa l’argomento trattato.

Non funziona così, perché devi portarle a capire che, se non fanno determinate operazioni rivolgendosi a te, avranno dei problemi e che solo tu puoi risolvere alcuni determinati problemi che le attanagliano.

Una presentazione diventa, di fatto, efficace solo se riesce a definire in anticipo i risultati che i tuoi clienti vorrebbero ottenere dopo aver assistito all’incontro con te.

In altri termini, non è sufficiente creare una buona presentazione, dato che è necessario dare delle soluzioni ai clienti che possano dar loro la sensazione che abbiano impiegato nella maniera migliore possibile il loro tempo.

Sono tanti i consulenti finanziari che mi dicono che non riescono a riempire le sale durante i loro eventi.

Di solito, rivolgo loro la seguente domanda:

“Che titolo hai dato al tuo seminario?”

Nel 99% dei casi, il titolo usa più il linguaggio dei consulenti che la lingua dei clienti.

Per farti un esempio, uso un titolo che sicuramente conoscerai, perché è andato per la maggiore, negli ultimi anni:

Il passaggio generazionale.

Ma sei sicuro che il cliente sappia cosa voglia dire “passaggio generazionale”?

E, poi, quanto è sexy un titolo del genere?

Perdonami, ma lo trovo tutto fuorché intrigante e attraente.

Immagina che il cliente si veda recapitato un invito con questa espressione stampata sopra.

Probabilmente, la prima cosa che si dirà, leggendolo, sarà:

“Forse, stasera preferisco rimanere a casa a guardare X Factor o la prossima puntata di questa serie tv su Sky o un nuovo film su Netflix, piuttosto che dovermi vestire, per andare in un posto a sentire il mio consulente finanziario di riferimento che parla di passaggio generazionale!”

Prova, invece, a pensare cosa succederebbe se il titolo del tuo seminario fosse:

Come pagare meno tasse, se il nonno ha deciso di passare a miglior vita.

Ovviamente, ho estremizzato l’esempio.

Però, come vedi, in questo ultimo titolo, è già presente il risultato che la persona potrebbe ottenere, venendo ad ascoltarti.

È questa l’azione che chiedi al tuo cliente di compiere: gli dici di venirti ad ascoltare, perché quello che dici lo riguarda, visto che, se un suo nonno o suo padre passerà a miglior vita, saper gestire al meglio il carico fiscale potrà portargli enormi vantaggi.

Ovviamente, non devi parlargli di “ottimizzazione del carico fiscale”, perché è un linguaggio comprensibile solo dai commercialisti e dai consulenti finanziari e non dai non addetti ai lavori.

“Pagare meno tasse, se il nonno tira le cuoia” è un modo diverso per attirare le persone e portarle ad ascoltare la tua presentazione.

Del resto, prova a riflettere sul seguente aspetto: se i quotidiani hanno una persona specifica per scrivere i titoli (tale figura si chiama “titolista”), diversa dal giornalista che scrive l’articolo, ci sarà una ragione, no?

Il motivo principale è che i direttori dei giornali voglio attrarre la tua attenzione e portarti a leggere il loro prodotto.

Allo stesso modo, nella realizzazione della tua presentazione, tu dovrai avere sempre in mente il primo ingrediente, ovvero “quale sia lo scopo della presentazione e cosa tu voglia che i clienti facciano dopo che l’avranno ascoltata”.

Perché i direttori dei giornali prendono un titolista?

Perché fanno di tutto per creare un titolo accattivante, che induca l’utente a leggere l’articolo?

Semplicemente perché leggere costa fatica: creare un titolo “acchiappesco” (come direbbe Gigi Proietti) porterà il lettore a decidere di leggere.

Allo stesso modo, tu, durante una visita o un seminario finanziario, devi essere il più intrigante e accattivante possibile, quando presenti qualcosa di nuovo al tuo cliente.

Pensa sempre partendo dalla fine e fatti sempre la seguente domanda (che è quella che si pone anche il cliente ogni volta che entra in contatto con un tuo contenuto marketing):

“Ma a me cosa ne viene dall’ascoltare la tua presentazione?”

È chiaro che, dopo aver assistito a una presentazione interessante, il cliente comincerà a chiederti delle informazioni: se accadrà ciò, avrai pienamente centrato la “Call To Action” (cioè, la “Chiamata all’Azione”), portando i clienti a fare qualcosa.

Tutto questo è successo perché prima avevi progettato e pensato in maniera strategica la realizzazione della presentazione e ti eri posto le due domande fondamentali che ti ho riportato all’inizio di questo paragrafo: “qual è lo scopo della tua presentazione?” e “cosa vuoi che i clienti facciano dopo che l’avranno ascoltata?”.

3.2 Definizione del Problema – 24:15

Il secondo ingrediente, invece, è relativo alla definizione del problema.

Poniti la seguente domanda:

Qual è il problema che il tuo potenziale cliente vuole risolvere per il tuo tramite?

Le persone si muovono per lo più perché hanno un problema da risolvere.

I problemi, di solito, generano pensieri, dolori e preoccupazioni: non a caso, chi si occupa di marketing ha realmente presente quali siano i “pain” e i “gain” (cioè, i “dolori” e i “piaceri”) del proprio pubblico target.

L’essere umano è alla continua ricerca di ridurre (o, addirittura, di annullare) il dolore, la preoccupazione, il dispiacere…

Ovviamente, nell’eliminazione del dolore, della preoccupazione e del dispiacere, la sensazione di sollievo appartiene al cosiddetto “gain” (cioè, “piacere”).

La prima cosa che dovresti fare è, quindi, descrivere il problema sulla base di come potrebbero definirlo o capirlo i tuoi clienti.

Ecco perché il fatto di concentrarsi su nicchie specifiche di clientela aiuta in maniera incredibile a definire al meglio i problemi e, conseguentemente, le soluzioni.

Come ti dicevo nel punto precedente, utilizzare le stesse parole che userebbero i tuoi clienti aiuta a farti comprendere dagli stessi e ad attirare la loro attenzione.

3.3 Essere Consapevoli di Quale Possa Essere la Conoscenza Comune che le Persone Hanno del Problema – 25:56

Il terzo elemento (che non deve mai mancare) è “essere consapevoli di quale possa essere la conoscenza comune che le persone (o il pubblico) hanno del problema in questione”.

Quali sono, per esempio, gli errori che i clienti sono soventi fare nell’affrontare il problema?

Qual è il tuo modo differente per affrontare il problema?

Devi porti la seconda domanda, perché più riesci a distinguerti e a fornire delle soluzioni nuove rispetto all’abituale errore che un cliente può commettere (proprio perché ha una conoscenza comune, ma non profonda del problema in sé e, quindi, della soluzione) più diventi autorevole e credibile.

Non a caso, sei tu l’esperto!

Questo perché hai competenze e cognizione di causa per aiutare il cliente a risolvere il problema.

3.4 Sfidare il Pubblico – 27:09

Il quarto ingrediente è legato allo “sfidare il pubblico”.

Sì, hai capito bene: “sfidare il pubblico”, in modo tale che le persone si rendano conto di non essere in grado di gestire da sole il problema.

È fondamentale, in questo caso, aiutare i clienti a riconoscere che hanno bisogno del tuo aiuto.

Tra l’altro, spesso, il modo migliore per farlo è porre delle domande chiave, che mettano in discussione i pensieri comuni, che le persone hanno, o gli errori, che commettono quando cercano di far da soli.

Ti consiglio di ascoltare la puntata #47, intitolata “Vendere l’Invisibile”: è pazzesco come ciascuno di noi, nel momento in cui propone delle soluzioni intangibili ai propri clienti, debba lottare con due nemici presenti nella loro testa, che sono l’inerzia (cioè, il non avere voglia di fare le cose) e il fai da te (cioè, il fare le cose, se proprio è obbligatorio, ma arrangiandosi).

Solo in terza istanza (quando non avrà trovato nessuna soluzione al problema né grazie all’inerzia né grazie al fai da te), il cliente si muoverà verso di te.

Per questo motivo, preparare una presentazione che si sintonizzi totalmente con la testa dei clienti (nonché con il loro sistema di credenze e di valori) è una tool fondamentale, per poter riuscire a ottenere grandi successi.

3.5 Riunire i tuoi Punti in Modo Chiaro e Logico – 28:50

Il quinto punto è “riunire i tuoi punti in modo chiaro e logico”: solo così potrai creare una struttura (o una trama) efficace per la tua presentazione.

Quali sono cinque, sei o massimo sette aree di bisogno e di preoccupazione del tuo pubblico di riferimento?

Quali sono le domande chiave che il tuo pubblico di riferimento è solito porsi?

Inserire, nella tua presentazione, le risposte a tali domande chiave diventa un elemento efficacissimo per farsi comprare e scegliere dai propri clienti.

3.6 Fornire il tuo Punto di Vista – 29:42

Il sesto ingrediente è “fornire il tuo punto di vista”.

Una volta che li avrai aiutati a capire che hanno un problema, i tuoi clienti devono capire che tentare di affrontarlo in maniera autonoma potrebbe diventare un grandissimo errore: perciò, è arrivato il momento che tu fornisca loro la tua prospettiva, cioè il tuo modo di vedere le cose.

Di fatto, nella tua presentazione, ci dovrebbe essere proprio una slide che dica:

Come io (o noi) ti posso aiutare (o ti possiamo aiutare).

Seguita da alcuni dettagli che descrivano ciò che fai per poter aiutare le persone a risolvere il proprio problema.

3.7 Descrivere i Passi Successivi – 30:33

Il settimo punto consiste nel “descrivere i passi successivi”.

Una volta che hai presentato il problema e la tua soluzione, devi iniziare ad elencare, mettendo nero su bianco, i passi da compiere per risolvere il problema in questione.

Guarda caso, il primo passo che il cliente dovrà sempre fare sarà quello di chiederti per poterne sapere di più circa quel tema e per poter avere un incontro con te, al fine di iniziare realmente a collaborare.

4. CONCLUDENDO – 31:13

Una volta che avrai creato la struttura generale della tua presentazione, prova a cercare delle storie e delle immagini che vadano a creare dei punti di connessione tra il tuo pubblico e lo scopo della presentazione.

Per quanto ti è possibile, tenta di limitare allo stretto indispensabile le slide di PowerPoint e, nel momento in cui le usi, ricordati sempre che esse devono fornire da supporto a ciò che vai dicendo, non il contrario.

Spesso vedo, nelle presentazioni, delle slide piene di testo: la gente, alla fine, quando si presenta a un evento e vede tali immagini piene di testo, legge e non ti ascolta più.

Inoltre, nel loro subconscio, scatta il seguente pensiero:

“Beh, tutto sommato, perché cavolo dovevo venire qui? Ho perso tre ore, perché dovuto districarmi nel traffico e fare un’ora di macchina per arrivare all’ufficio in centro, semplicemente per vedere proiettate delle slide piene di testo. Forse, se me le avesse mandate, in meno tempo e con meno stress, avrei fatto tutto questo da solo!”

Devi fare di tutto perché non si presenti un pensiero simile nella mente delle persone.

Perciò, anche la qualità visiva delle tue presentazioni deve essere estremamente curata, perché ti devi mettere nella condizione di generare del valore e, soprattutto, di farlo percepire.

5. TIRIAMO LE FILA… – 32:44

Sono certo che questa puntata de L’Imprendi(promo)tore Podcast ti sia stata molto utile per imparare a costruire una presentazione che spacca.

Fammi sapere come ti sei trovato nel seguire i sette ingredienti che ti ho riportato.

 

Nel ringraziarti ancora per avermi seguito fin qui, ti invito, se la puntata ti è piaciuta, a lasciarmi una recensione su Apple Podcast.

Non sai come fare?

Vai su:

www.imprendipromotore.it/podcast

E troverai tutte le istruzioni necessarie a comprendere come lasciarmi una recensione su Apple Podcast, la più importante piattaforma dedicata ai podcast.

Sarà per me un piacere leggerla e ringraziarti all’interno della puntata successiva de L’Imprendi(promo)tore Podcast.

Inoltre, voglio ricordarti che puoi ascoltare L’Imprendi(promo)tore Podcast anche su Spotify: ti basta digitare “imprendipromotore”.

Fammi sapere cosa ne pensi, lasciandomi un commento direttamente sulla pagina su cui viene pubblicato questo podcast, che puoi trovare a questo link:

www.imprendipromotore.it/blog

È il sito de L’Imprendi(promo)tore, che è la casa di tutti i contenuti che realizzo.

Ti ricordo il tour della Imprendi(promo)tore Academy, lungo tutto lo stivale.

Le otto tappe sono le seguenti:

  • 26 Febbraio – Bologna;
  • 27 Febbraio – Padova;
  • 4 Marzo – Roma;
  • 5 Marzo – Napoli;
  • 11 Marzo – Milano;
  • 12 Marzo – Torino;
  • 24 Marzo – Catania;
  • 25 Marzo – Palermo.

Per iscriverti, ti basta accedere al seguente link:

www.imprendipromotore.it/tour2020

E seguire le istruzioni.

 

Ti saluto!

 

Io sono Enrico Florentino e voglio aiutarti a migliorare la tua impresa di consulenza finanziaria.

 

Ciao!

 

Alla prossima puntata,

Enrico Florentino

 

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