Enrico Florentino
13 Gennaio 2020

#065 – Le tre strategie per raggiungere l’eccellenza – di Enrico Florentino

Cambiare le tue abitudini, spesso, può portarti a raggiungere risultati veramente importanti.
Ma in che direzione le devi modificare?

Naturalmente, devi fare di tutto per puntare all’eccellenza, che è l’unica arma che puoi utilizzare per portare la tua impresa ad essere veramente leader nella tua nicchia di mercato.

Vuoi sapere come correlare abitudini ed eccellenza, in modo tale da migliorare la tua attività di consulenza finanziaria?

Ascolta il podcast e leggi la sua trascrizione per scoprirlo!

Scopri gli argomenti dell'episodio:
1. INTRODUZIONE – 1:29
2. ECCELLENZA E PERFEZIONE – 4:12
3. TRE STRATEGIE PER RAGGIUNGERE L’ECCELLENZA NEL 2020 – 12:50
4. IN DEFINITIVA… – 40:01

Ciao e grazie per aver deciso quest’oggi di stare in mia compagnia ascoltando la puntata numero 65 dell’IMPRENDIPROMOTORE PODCAST. Io sono Enrico Florentino e voglio aiutarti a migliorare la tua impresa di consulenza finanziaria.

Prima di cominciare questo episodio, prenditi un momento per iscriverti a questo podcast e, se ti va, lascia una recensione.

 

Cosa vuol dire eccellenza?

Perché puntare all’eccellenza ti farà tagliare importanti traguardi nel 2020?

Quali sono le principali strategie da adottare per raggiungere l’eccellenza?

 

1. INTRODUZIONE – 1:29

L’eccellenza è quella caratteristica che può fare realmente la differenza nei risultati di un’impresa.

Perseguire l’eccellenza (cercando di raggiungerla) deve diventare la prerogativa di ogni consulente finanziario.

Questo perché l’eccellenza è legata a doppio filo a un’altra componente che reputo essenziale per lo sviluppo di qualsiasi business: la generazione di valore.

Oggi più che mai, generare valore, far percepire valore e raccogliere valore sono operazioni che possono aiutare un imprenditore a dare realmente un futuro alla propria impresa di consulenza, alla luce delle tante disruption che il contesto attuale presenta.

Penso, innanzitutto, alla MiFID e ai suoi effetti, i quali non sono stati ancora scontati del tutto dal mercato, anche se ben presento accadrà.

In secondo luogo, penso alla disruption tecnologica che, oggi più che mai, rischia di far sparire un gran numero di soggetti che stanno operando sul mercato in maniera antiquata: non hanno ancora dimostrato la capacità di adeguarsi alle innovazioni e alle novità né di cambiare il proprio modello di servizio o di business.

Essi continuano a servire, con grande eccellenza, la propria clientela (alla fine, la vita di un’azienda si fonda sui clienti, i quali devono spendere in maniera ricorsiva, acquistando e investendo sui prodotti e servizi che l’industria va producendo): così facendo, riescono a far crescere la propria impresa di consulenza, ma rischiano di sparire da un momento all’altro.

Ma, allora, che cosa significa “eccellenza”?

Che tipo di effetti benefici l’eccellenza sarà in grado di dare o è già in grado di dare (qualora tu ritenga di averla già raggiunta) al tuo business?

Seguendo questa puntata de L’Imprendi(promo)tore Podcast, potrai scoprirlo nel più breve tempo possibile!

2. ECCELLENZA E PERFEZIONE – 4:12

Come dicevo nell’introduzione, l’eccellenza, la generazione del valore (e la percezione del valore da parte dei clienti: non dimenticarla mai!) sono due facce della stessa medaglia.

Far vivere una customer experience di alto standard diventa di fondamentale importanza, specialmente per chi (come fanno i consulenti finanziari) si occupa di vendere l’intangibile: questo è l’unico modo per far sì che le persone continuino ad approvvigionarsi dei nostri servizi, acquistando da noi e rivolgendosi a noi in maniera ricorsiva.

Non è un caso che parli di eccellenza all’inizio di questo anno: i primi giorni sono dedicati, più di altri, allo spingere sulla pianificazione e sui buoni propositi che si sono fatti e che spesso vengono disattesi (anche se ti auguro di concretizzarli e di raggiungere risultati importanti, mettendo al primo posto l’execution), nonché sul discutere di ciò che accadrà nell’anno appena iniziato.

Non dimenticarti mai che la differenza tra un’azienda mediocre (o che “traccheggia”, come si suole dire) e una capace di raggiungere importanti risultati è proprio data dall’esecuzione: chi mette a terra ciò che ha pianificato riesce a raggiungere i risultati sperati.

2.1 Che Cosa Significa “Eccellenza”? – 6:35

Nel mettere a punto questa puntata de L’Imprendi(promo)tore Podcast, mi sono chiesto che cosa volesse dire “eccellenza”.

Come spesso mi accade, ho fatto riferimento al dizionario, per aiutarmi a capire meglio il senso di questa parola e a fare in modo che i concetti che andrò a esprimere possano essere spiegati in maniera definitiva e compiuta, con tutta la doverosa profondità (come mi sembra di essere riuscito a fare nelle precedenti 65 puntate): questa ricerca mi porta a definire ogni concetto in maniera eccellente (consentimelo!).

Il dizionario Treccani recita:

“Eccellenza” (lett. “eccellentia”, dal latino “exellentia”) è la qualità di chi o di ciò che è eccellente (es.: “Eccellenza di ingegno”; “Raggiungere l’eccellenza nell’arte”, cioè il massimo grado possibile, ovvero la “perfezione”).

2.2 La Perfezione – 7:56

Di fatto, quando parliamo di “eccellenza”, è relativamente semplice immaginare che risuoni dentro di noi il concetto di “perfezione”.

La perfezione è una sorta di chimera che molte persone cercano di raggiungere, fallendo miseramente ogni volta: infatti, questa incapacità è una delle caratteristiche proprie delle persone.

Bisogna sempre tendere alla perfezione, ma, una volta che si crede di averla raggiunta, non si deve pensare che sia realmente così: c’è sempre qualcosa di diverso che può essere fatto, permettendo di spostare l’asticella della perfezione sempre più in alto.

Quando parlo di perfezione, in maniera del tutto naturale, mi viene da riferirmi a una frase che la mia maestra di chitarra (da bambino frequentavo una scuola per imparare a suonare questo strumento) mi ripeteva spesso:

La perfezione è figlia della ripetizione.

Devo dirti che, in questi quattro anni di attività imprenditoriale (nei quali ho creato e portato avanti l’ecosistema de L’Imprendi(promo)tore), mi è capitato di incrociare sulla mia strada tantissimi consulenti finanziari professionisti, che hanno realmente basato la propria attività sulla costante ricerca della perfezione.

Alcuni di loro sono riusciti a raggiungerla (o, comunque, ad avvicinarcisi moltissimo): sono riusciti a offrire un servizio veramente d’eccellenza ai propri clienti.

Altri, invece, nel momento in cui hanno incominciato a perseguire l’eccellenza (mossi e animati da uno spirito di servizio nei confronti dei loro clienti e della loro impresa), hanno rivelato di avere molta più insicurezza di quanta non ne avessero prima.

Infatti, molto spesso, chi cerca di perseguire perfezione ed eccellenza rischia di trovarsi in una sorta di loop negativo dove, proprio perché i concetti di “perfezione” ed “eccellenza” sono più una chimera che un qualcosa che si potrà raggiungere, si innesca una sorta di meccanismo perverso che porta le persone a pensare di non essere mai pronte.

Pensano di aver sempre bisogno di informarsi, perché sono convinte che manchi loro quell’ultimo pezzettino per poter raggiungere l’eccellenza.

Tendono, di conseguenza, a ragionare per differenza, dato che dicono:

“Mi manca sempre qualcosa!”

In realtà, perseguire questa sorta di perfezione (che è qualcosa di estremamente collegato all’insicurezza che umanamente ciascuno di noi può avere in determinati ambiti) rischia di far perdere una moltitudine di occasioni.

2.3 Buono è Meglio di Perfetto – 11:37

Mi è capitato di dirlo altre volte, in altre puntate (sia all’interno de L’Imprendi(promo)tore Podcast sia durante i miei corsi di formazione sia nei miei commenti audio, sul canale Telegram de L’Imprendi(promo)tore), ma lo voglio ripetere anche qua:

Nel fare impresa, buono è meglio di perfetto.

Andare a migliore il buono vuol dire fare e fare sempre meglio.

Infatti, se c’è un’altra caratteristica di coloro i quali cercano di ottenere la perfezione (senza mai raggiungerla, rendendo questa ricerca un mero esercizio che li aiuta solamente a rincuorarli), essa è l’incapacità di essere pratici: si fermano solamente al livello teorico della ricerca.

In realtà, però, è il fare che ti consentirà di comprendere se le tue azioni ti stanno portando alla perfezione che hai in testa e che ti consentirà di generare un valore sempre più rilevante per i tuoi clienti.

3. TRE STRATEGIE PER RAGGIUNGERE L’ECCELLENZA NEL 2020 – 12:50

La mia maestra di chitarra, come ricordavo prima, mi diceva sempre:

La perfezione è figlia della ripetizione.

Se ci pensi bene, le abitudini di ciascuno di noi (le tue, le mie, quelle delle persone che conosci…) non sono altro che il prodotto di una ripetizione di azioni che compiamo costantemente.

Lo dico sia a livello imprenditoriale sia a livello personale: l’importante è che le abitudini siano buone.

Questo perché, nel momento in cui andrai a lavorare su buone abitudini, esse non potranno che riflettersi sugli standard tuoi e del tuo servizio alla clientela.

Ma quali potrebbero essere le abitudini (per ciò che concerne il tuo business) da adottare, per poter cambiare la percezione che i clienti avranno del tuo servizio?

Tali abitudini da adottare abbiano un unico scopo: far percepire il tuo servizio come un reale servizio di eccellenza.

In occasione di questa puntata de L’Imprendi(promo)tore Podcast, ho individuato in tre strategie di abitudini il focus su cui agire quest’anno.

Questo perché sono convinto che, mettendo mano a queste tre strategie, che, nella loro execution, prevedono il cambiamento di determinate abitudini, potrai raggiungere risultati veramente straordinari.

3.1 Impegnarsi per un Nuovo Livello di Grandezza – 15:13

La prima strategia che mi sento di condividere con te e che ti permetterà di generare ottime nuove abitudini, da cui potrai trarre enormi benefici, è “impegnarsi per un nuovo livello di grandezza”.

Quando parlo di “livello di grandezza”, non mi riferisco alle roboanti parole di qualche motivatore da strapazzo… Lungi da me!

Quando penso al termine “grandezza”, mi viene in mente la parola inglese “greatness”: di conseguenza, il rovescio della medaglia di questo concetto, credo che possa essere la “responsabilità”.

Winston Churchill diceva:

Il prezzo della grandezza corrisponde all’avere una grande responsabilità.

Con “responsabilità” intendo quello spazio che è tipicamente solo nostro e che consente di sentirsi causa di ciò che sta avvenendo.

Oltre a ciò, “responsabilità” vuol dire avere la consapevolezza di quanto le cose dipendano da noi: se hai coscienza dell’ambito in cui le cose possono accadere grazie a te, hai una consapevolezza di responsabilità, che ti porta a dire cosa dipenda e cosa non dipenda da te.

In tal contesto, il non ottenere certi risultati è determinato da ciò che non controlli e che non rientra nel tuo perimetro di responsabilità (intesa come “possibilità di far accadere le cose).

Essere consapevole del fatto che hai raggiunto alti standard di servizio o importanti risultati dipende da quanto sei stato in grado di agire, per ciò che atteneva alla tua sfera di influenza.

Nel percorso professionale di alcuni consulenti finanziari che si rivolgono a me, perché alla ricerca di un mentore che li possa guidare verso il raggiungimento di risultati d’eccellenza, la cosa che più mi stupisce è che, spesso, ciò che ha fatto arrivare fino a un certo livello quei consulenti è anche ciò che, paradossalmente, ne limiterà la crescita.

Questa affermazione è valida per tutti i professionisti del nostro settore (compreso me!): alla fine, più sei in grado di sviluppare una consapevolezza circa ciò che dipende da te e di ciò che dipende dagli altri e più sei capace di lavorare sulle tue abilità spostando l’asticella sempre più in alto (sono tutte operazioni che dipendono esclusivamente da te), più ti metti nella condizione di vivere responsabilmente la tua grandezza.

La grandezza presuppone anche la consapevolezza di dover uscire dalla propria area di comfort.

Una delle vie per uscire da quest’area è esattamente mettere mano alle proprie abitudini.

Ciò vuol dire adottare delle nuove abitudini: esse non si possono cancellare, bensì solamente sostituire con delle altre.

È un po’ come se tu andassi ad arare un campo: il solco che lascerà il vomere dell’aratro potrà essere coperto da un altro solco che avrai fatto a fianco.

Questo concetto dell’adduzione di nuove abitudini è fondamentale sia sul piano professionale sia su quello personale.

Sul piano professionale, per esempio, un buon modo per cambiare alcune abitudini è analizzare i proprio processi (es.: come approcci un cliente, come lo acquisisci, come svolgi le attività di follow up…), cercando di studiare e capire, passo dopo passo, tutto ciò che può essere migliorato e tutto ciò che funziona già in questo momento (che manterrai così com’è).

È un primo passaggio fondamentale che può aiutarti a raggiungere quel livello di grandezza, che è uno dei tre pilastri su cui puoi basare la tua eccellenza.

3.1.1 Ampliare il Proprio Bagaglio di Competenze – 23:01

Un’ottima strategia per modificare le nostre abitudini, riuscendo a impegnarsi per un nuovo livello di grandezza, è “ampliare il proprio bagaglio di competenze”.

Io penso, innanzitutto, alle cosiddette “competenze morbide” (o “competenze trasversali), termine che proviene direttamente dall’inglese (soft skills): con questa espressione, mi riferisco alle competenze di tipo organizzativo e relazionale, che possono fare veramente la differenza, nel farti percepire come Professionista (con la “P” maiuscola) all’esterno della tua azienda.

Ma non devi mai dimenticarti delle “competenze dure” (o “competenze tecniche” o “hard skills”): esse devono essere potenziate, perché ti consentiranno di dare nuove soluzioni ai problemi che affliggono la nicchia di mercato a cui fai riferimento e che intendi servire attraverso la tua attività.

Come ormai avrai capito, dato che lo ripeto da tantissime puntate, trovare una nicchia a cui fare riferimento è di fondamentale importanza, per riuscire a garantire un futuro di un certo genere alla tua impresa di consulenza finanziaria.

Perciò, ti invito (qualora ti fossero sfuggite) ad ascoltare le puntate:

Ti riporto un esempio…

Sto notando che si fa un gran parlare circa il diventare dei consulenti patrimoniali.

È un concetto assolutamente corretto: il consulente finanziario, se vuole cercare di innovarsi, non può prescindere dall’irrobustire le proprie competenze trasversali e tecniche.

Infatti, è vero che sono competenze accessorie (non è che, perché siamo diventati patrimonialisti, possiamo staccare fattura per le soluzioni che forniamo ai clienti), ma è anche vero che sono competenze che faranno la differenza e ti consentiranno di generare, raccogliere e offrire valore ai clienti.

Il punto su cui, però, mi vorrei soffermare è che, nel momento in cui tutti quanti diventeranno consulenti patrimoniali, non ci sarà più differenziazione tra l’uno e l’altro: sarà, quindi, difficile distinguere il professionista A dal professionista B.

Perciò, è importante fare in modo che, anche se stai già intraprendendo la strada di miglioramento delle tue competenze a livello patrimoniale, tu decida ex ante di occuparti di una certa nicchia di mercato, perché ciò ti consentirà di estrarre molto meglio i concetti che stanno alla base del percorso di sviluppo delle competenze di consulenza patrimoniale, virandoli verso il cercare di dare tutte le risposte e le soluzioni dedicate alle specificità relative alla nicchia di mercato a cui avrai fatto riferimento.

 

Adottare nuove abitudini, però, vuol dire anche agire a livello personale: infatti, impegnarsi per un nuovo livello di grandezza riguarda anche la propria vita personale.

C’è una fortissima correlazione tra come ci si sente a livello personale e come i vari stati (es.: d’animo, fisico, mentale, emotivo…) influenzino l’andamento della tua professione.

Non dimenticarti che sei e rimani un solopreneur, cioè un imprenditore solista e solitario: perciò, coltivare delle sane abitudini che ti consentano di essere sempre al top, per quanto riguarda la tua energia, è un comportamento veramente essenziale.

Ti consiglio, pertanto, di fare movimento e attività sportiva, nonché di mangiare sano (cioè tutti i cibi che ti permettano di avere costantemente energia per tutto lo svolgersi della tua giornata).

Questo aiuterà tantissimo il tuo modo di fare impresa.

Sicuramente, la meditazione aiuta moltissimo.

Per farti un esempio, io, da un po’ di tempo a questa parte, medito la mattina e faccio esercizi fisici quotidiani: la mia vita è cambiata completamente in termini di energia, di prontezza, di capacità di sostenere gli stress tipici dell’attività imprenditoriale…

Non dimenticarti mai che anche tu sei un imprenditore!

Questa era la prima colonna su cui erigere il tempio della tua eccellenza: sto parlando di “impegnarsi per un nuovo livello di grandezza”.

3.2 Modellare i Maestri – 29:10

La seconda colonna è legata al “modellare i maestri”.

L’arte contemporanea (ma non solo) ha veramente consentito ai componenti delle varie correnti di prendere ispirazione da altri artisti che li hanno preceduti, cercando di migliorare lo stato dell’arte.

Di conseguenza, ti consiglio di rubare come gli artisti appartenenti all’arte contemporanea: ciò vuol dire modellare i maestri.

Quando parlo di “modellare”, mi riferisco con molta chiarezza al concetto psicologico del modellare: è un aspetto individuato da Albert Bandura (all’interno della la sua “Teoria del Modeling”).

Bandura è uno psicologo canadese, celebre per la formulazione della “Teoria dell’Apprendimento Sociale” (che verrà poi ancor più sviluppata da Richard Bandler, padre della “Programmazione Neuro-Linguistica”).

Albert Bandura diceva (cito Wikipedia):

Se un modello, che noi seguiamo, compie una determinata azione, siamo tentati di imitarlo: ciò accade soprattutto nei bambini, che non hanno ancora l’esperienza necessaria a comprendere se un determinato comportamento sia corretto o meno. Nel campo delle motivazioni, risulta prezioso il suo apporto, espresso tramite il concetto dell’auto-efficacia. Quest’ultimo lega il comportamento umano all’auto-perfezionamento interiore e alla relativa capacità di analisi dei dati ottenuti per il raggiungimento dei risultati.

Io ricordo molto bene che, all’inizio della mia carriera, decisi di relazionarmi con grande frequenza con un collega che aveva grandissima esperienza e che avevo eletto a mio mentore.

La ricerca di un mentore (cioè di un maestro che ci possa aiutare a evitare di commettere errori e dare consigli e suggerimenti) è una delle cose più importanti che un professionista possa fare.

Ovviamente, nel momento in cui ricerchi un tuo mentore, devi anche lasciare da parte due sentimenti che possono essere distruttivi per te e per chiunque: l’orgoglio e l’invidia.

Se ci pensi bene, sono due emozioni che non fanno bene a nessuno… Tanto meno a chi fa business!

Trovare un mentore è una straordinaria occasione per poter aspirare all’eccellenza.

Se penso, per esempio, all’Imprendi(promo)tore Academy, scopro che sono molti i consulenti finanziari che hanno trovato dei modelli da imitare al suo interno: con essi, c’è un confronto molto frequente, privo di gelosie e/o invidie.

È veramente stupendo ciò che accade nella mia Academy!

In particolar modo, c’è un aspetto che mi sta molto colpendo: chi è interpellato da altri (perché è riconosciuto autorevole per parlare di determinate esperienze) sta dimostrando una disponibilità incredibile a condividere con le persone che richiedono un consiglio o un suggerimento anche i più intimi segreti professionali.

Oltre a ciò, c’è una sorta di effetto di emulazione che porta moltissimi a cominciare a rubare esattamente come fanno gli artisti: prendono cose simili, ma non uguali, ai loro mentori.

Così facendo, ottengono risultati fino a quel momento insperati.

È veramente straordinario!

Ecco, questa è la potenza del Modeling… Perciò, ti do il seguente consiglio:

Modella i tuoi maestri!

Consentimi di promuovere la Imprendi(promo)tore Academy ancora per un istante: infatti, raramente mi capita di pubblicizzare i miei percorsi formativi all’interno delle puntate del podcast.

Oggi più che mai, la Imprendi(promo)tore Academy, oltre a essere un luogo formativo, sta diventando un vero acceleratore di esperienze per le persone.

Questo perché, nel momento in cui tu ti trovi ad avere a che fare con altri colleghi che cominciano a sperimentare nuove soluzioni, a ottenere risultati e con cui hai un confronto costante, puoi trarre solamente importantissimi insegnamenti, che non puoi apprendere se ti confronti solamente con le persone che lavorano all’interno del tuo ufficio.

La magia che si viene a creare in una community composta da oltre duecento persone, che scambiano conoscenze tra loro e raccontano ciò che hanno fatto senza invidia o gelosia, è veramente stupenda: ciò vuol dire che queste persone hanno capito che più si ottengono risultati insieme, più la qualità del percepito da parte del mercato sarà elevata.

E non è un gioco a somma zero, dato che avrà un valore inestimabile!

3.3 Tracciare la Mappa dei tuoi Progressi – 36:26

Il terzo pilastro (dopo “impegnarsi per un nuovo livello di grandezza” e “modellare i maestri”) è “tracciare la mappa dei tuoi progressi”.

In sostanza, devi renderti misurabile.

Nel business, tutto ciò che non è misurabile non esiste.

L’avrai intuito: è solo misurando che sei in grado di comprendere se e come stai progredendo negli affari e nella vita.

Cominciare a introdurre degli indicatori chiave di performance (i cosiddetti “KPI – Key Performance Indicator”) ti aiuterà a capire come sta progredendo la tua impresa.

3.3.1 Quali Potrebbero Essere i KPI più Significativi? – 37:05

Beh, intanto, vorrei suddividere i KPI in quantitativi e qualitativi.

Nel caso dei qualitativi, mi viene abbastanza semplice cercare di andare a misurare la soddisfazione nel rapporto col cliente.

Per fare ciò, uno dei modi più semplici è calcolare la soddisfazione attraverso la promozione di questionari di customer satisfaction, che consentono di darti un riscontro “digitale” (cioè “numerico”) di quanto possa essere la loro soddisfazione verso il tuo servizio.

Inoltre, puoi utilizzare anche il “Network Promoter Score”: è un argomento di cui parlo anche nel mio libro dedicato all’ecosistema de L’Imprendi(promo)tore.

Credo, però, che tu ne abbia anche già sentito parlare, solo che non sapevi si chiamasse così.

Il network promoter score è il valore che risponde alla domanda che ti fanno al termine di una chiamata con un call center, ovvero:

“Da zero a dieci quanto consiglierebbe a un amico o a un parente il servizio che XYZ le ha appena erogato?”

Tale parametro permette, con un’unica domanda e con un unico voto di risposta, di poter comprendere se ci sia o meno soddisfazione da parte del cliente.

Un’altra KPI qualitativa potrebbe essere rappresentata dal referral marketing: più vengono generate referenze, meglio ti stai muovendo nel tuo mercato.

In termini quantitativi, invece, i KPI possono essere collegati:

  • Al tuo fatturato;
  • Ai tuoi margini;
  • Al numero di nuovi clienti che riesci ad acquisire;
  • Al numero di clienti insoddisfatti che ti abbandonano;
  • Al numero di persone in portafoglio che appartengono alla schiera di clienti ideali in relazione al numero di clienti totali.

L’ultima KPI evidenziata serve a farti dire:

“Sto lavorando nella direzione di cercare sempre di più di servire nicchie specifiche di mercato, con le quali mi relaziono molto meglio, pertanto cerco di darmi anche degli obiettivi e di contare quanti clienti ideali, rispetto al totale, ho all’interno del mio portafoglio.”

 

In questo caso, tracciare la mappa dei tuoi progressi (rendendoti misurabile) è il terzo pilastro su cui dovrà reggersi il tuo “tempio dell’eccellenza”.

4. IN DEFINITIVA… – 40:01

In definitiva (e concludendo questa puntata de L’Imprendi(promo)tore Podcast), il motivo per cui è necessario padroneggiare l’arte dell’eccellenza è che nessuno dovrebbe accontentarsi della mediocrità.

Questo vale non solo per il proprio business, ma anche per la vita.

Credo che trovare delle tecniche che funzionino e che facciano funzionare il tuo business come un perfetto meccanismo oliato, in grado di produrre risultati e soddisfazione da parte dei clienti, sia la miglior cosa che tu possa fare per te stesso, per il futuro tuo e della tua azienda di consulenza finanziaria.

 

Spero che questo episodio de L’Imprendi(promo)tore Podcast ti abbia consentito di inquadrare meglio il concetto di eccellenza e, soprattutto, di metter mano a quei processi che possono portarti a migliorare il modo di fare business.

Non mi è mai capitato di venire a conoscenza di imprese che, una volta perseguita l’eccellenza, non siano riuscite a cogliere risultati veramente significativi.

Il mio augurio è che l’anno che è appena cominciato possa, proprio per i risultati e le scelte che vai compiendo, essere il miglior anno di sempre.

Ti auguro veramente di cuore un anno all’indirizzo dell’eccellenza.

4.1 Un Ringraziamento Speciale – 41:52

Prima di concludere, vorrei ringraziare un’ascoltatrice, Cristina Capitoni, che mi ha lasciato una bellissima recensione su Apple Podcast.

Cristina scrive:

“Grazie! Non so se esiste parola più completa per esprimere riconoscenza. Enrico è un’esplosione di idee continua. Questo tuo stimolare il pensiero laterale unito al mio ‘unto di gomito’ (detto toscano per dire ‘duro lavoro’) sono certa mi porterà lontano.”

Io non posso che ringraziarti, Cristina, per le tue parole, che mi emozionano.

Da quando ho cominciato a fare l’imprenditore, dedicandomi alla consulenza dei consulenti finanziari, ho sempre avuto l’idea di poterli aiutare a incontrare, nel presente, il proprio futuro.

Un futuro (di questo ne sono fermamente convinto) sicuramente sfidante, ma anche pieno zeppo di opportunità e, quindi, di soddisfazioni.

Mi piace pensare che ogni puntata de L’Imprendi(promo)tore Podcast, ogni Telegram e ogni video che faccio, che ho fatto e che farò, potranno essere realmente di stimolo per i consulenti finanziari di buona volontà (ci tengo a dirlo, perché senza di essa difficilmente si va da qualche parte) per poter ottenere nuove idee e nuovi suggerimenti.

Inoltre, spero che possano permettere loro di fare veramente la differenza sul mercato.

Quindi, grazie Cristina e grazie a tutti i consulenti che mi seguono e che aspettano trepidanti, ogni settimana, la nuova puntata de L’Imprendi(promo)tore Podcast.

 

Nel ringraziarti ancora per avermi seguito fin qui, ti invito, se l’episodio ti è piaciuto, a lasciarmi anche tu una recensione su Apple Podcast.

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www.imprendipromotore.it/podcast

E segui le istruzioni, che troverai all’interno del link, per potermi lasciare una recensione direttamente sulla più importante piattaforma dedicata ai podcast.

Sarà un piacere, per me, poterla leggere e ringraziarti all’interno della puntata successiva de L’Imprendi(promo)tore Podcast, come ho fatto, in questa, con Cristina Capitoni.

Inoltre, voglio ricordarti che puoi ascoltare L’Imprendi(promo)tore Podcast anche su Spotify: ti basta cercare “imprendipromotore”.

Fammi sapere che cosa ne pensi, lasciandomi un commento direttamente nella pagina su cui viene pubblicato questo podcast: la puoi trovare all’interno del blog de L’Imprendi(promo)tore.

In alternativa, puoi inviarmi un vocale su Telegram a @EnricoFlorentino.

 

Prima di concludere questo episodio, voglio invitarti a iscriverti al canale Telegram de L’Imprendi(promo)tore.

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A quel punto, devi solamente cliccare su “UNISCITI” (o, se hai la versione inglese di Telegram, su “JOIN CHANNEL”).

 

Per oggi è tutto!

 

Io sono Enrico Florentino e voglio aiutarti a migliorare la tua impresa di consulenza finanziaria.

 

Ciao!

 

Alla prossima puntata,

Enrico Florentino

 

 

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